Calcio

Sono già 15 i tifosi della Lazio identificati. E allo stadio si leggerà il Diario di Anna Frank

24 ottobre 2017
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Sono già 15 al momento e alcuni con precedenti specifici, i tifosi della Lazio identificati questa mattina dalla polizia nell'ambito dell'inchiesta avviata dalla Procura sulle foto di Anna Frank con la maglietta della Roma, comparse in Curva Sud nel corso della partita di domenica tra Lazio e Cagliari. In base a quanto si apprende, l'identificazione è stata possibile grazie alle telecamere poste all'interno dello stadio che hanno immortalato i tifosi che attaccavano gli adesivi su una vetrata della curva e nei bagni. Si tratta di tifosi laziali che rischiano la denuncia e un Daspo (il bando dagli stadi) fino a 8 anni. Proseguono le indagini della polizia per individuare tutti i responsabili dell'accaduto.

Nel corso della giornata si sono susseguite a ritmo incessante le reazioni all'iniziativa degli ultras della Lazio. Tra le numerose dichiarazioni di condanna provenienti dal mondo dello sport e da quello della politica, la Federazione italiana di calcio ha deciso per un'iniziativa concreta: la lettura, prima dell'inizio delle partite del prossimo turno di campionato, di un brano tratto dal Diario di Anna Frank. L'iniziativa della federcalcio - d'intesa con il Ministro per lo Sport e l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI) - nasce per condannare i recenti episodi di antisemitismo e per continuare a coltivare la memoria della Shoah. Nel corso del turno infrasettimanale per i campionati di A, B e C (ma pure nella fine settimana per i tornei dilettantistici e giovanili), le squadre e gli ufficiali di gara si disporranno al centro del campo prima del calcio d'inizio mentre verrà letto un brano tratto dal Diario di Anna Frank: "Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto, odo sempre più forte l'avvicinarsi del rombo che ucciderà noi pure, partecipo al dolore di milioni di uomini, eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto si volgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, che ritorneranno l'ordine, la pace e la serenità". Inoltre, in tutte le partite della decima giornata di Serie A TIM, nell'ambito della campagna di diffusione del libro #ioleggoperché, l'arbitro e i capitani scenderanno in campo con i libri "Il Diario di Anna Frank" e "Se questo è un uomo" di Primo Levi, omaggiandoli poi ai bambini entrati con loro in campo.

Intanto, la Lazio sarà impegnata domani sera a Bologna per la decima giornata di campionato e per una sorta di legge del contrappasso il settore ospiti dello stadio Dall'Ara fa parte della curva San Luca, recentemente intitolata ad Arpad Weisz, allenatore ebreo ungherese degli anni '30, poi deportato e morto ad Auschwitz. Per un'ironia del calendario, dunque, i tifosi laziali seguiranno la partita dall'unica curva della serie A intitolata ad un ebreo morto in un campo di concentramento, nel 1944. 

"La Lazio ha sempre messo in campo azioni ed iniziative contro ogni forma di razzismo perciò ci dissociamo da tutto questo". Claudio Lotito, presidente della Lazio, non ha fatto attendere la sua sdegnata presa di posizione. Con una delegazione della squadra si è recato in visita alla Sinagoga di Roma, dove ha deposto una corona di fiori ai piedi della lapide che commemora i deportati romani. Lotito ha pure annunciato che promuoverà l'iniziativa di portare ogni anno 200 tifosi in visita al campo di concentramento di Auschwitz.

Non si sono fatte attendere le reazioni della politica. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha parlato di “gesto disumano e allarmante per il nostro Paese, contagiato, 80 anni addietro, dall'ottusa crudeltà dell'antisemitismo", aggiungendo che “il volto e le pagine del diario di Anna Frank, la sua storia di sofferenza e di morte a opera della barbarie nazista, hanno commosso il mondo".

Gli ha fatto eco il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni: "Ci sono gruppi di ultras di squadre di calcio che pensano di scherzare sulla storia e sulla figura di Anna Frank. Quello che è successo ieri è incredibile, inaccettabile non può essere minimizzato e sottovalutato. Non sottovalutiamo il rischio di diffondersi di lacerazioni nel tessuto sociale".

Ha voluto dire la sua pure Matteo Renzi, segretario del Pd: "Se io fossi il presidente di una squadra di calcio, domani scenderei in campo con la Stella di David al posto dello sponsor. E spiegherei ai ragazzi delle curve perché quando pronuncio il nome di Anna Frank mi vengono i brividi”.

Ma non tutti la pensano allo stesso modo. In un comunicato, gli ultras della Lazio si sono detti sorpresi dal clamore assunto dalla vincenda: “Lo scherno e lo sfottò non costituiscono reato. Si tratta di scherno e sfottò da parte di qualche ragazzo forse, perché in questo ambito dovrebbe essere collocata questa cosa, anche in virtù del fatto che, come da sentenza di tribunale non è reato apostrofare un tifoso avversario accusandolo di appartenere ad altra religione”. Inoltre, gli ultras dell'Ascoli hanno fatto sapere di voler entrare allo stadio per la partita di Serie B contro la Ternana, soltanto dopo il minuto di riflessione deciso dalla Lega.  "Non vogliamo essere complici di un teatrino mediatico e istituzionale che dimentica i terremotati e i nostri anziani ma è invece sempre prontissimo a indignarsi e a strumentalizzare una decina di adesivi".

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