Calcio

Sfruttamento della prostituzione, il versante svizzero del caso Lasagna

(©Ti-Press/Gabriele Putzu)
31 gennaio 2016
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Sarebbero avvenuti anche in territorio svizzero gli episodi che hanno portato alla condanna di un ex calciatore italiano, Fabrizio Lasagna, al quale il Tribunale di Palermo ha inflitto sei anni e otto mesi di reclusione. Secondo le accuse, Lasagna faceva prostituire la propria fidanzata (anche durante la gravidanza), che in qualche caso avrebbe avuto rapporti anche con venti uomini diversi in un solo giorno. Oltre allo sfruttamento della prostituzione, i reati contestati all'attaccante sono violenza sessuale e stalking. Il rito processuale scelto da Lasagna non ha però permesso di conoscere in quali località del nostro Paese si sarebbero avvenuti gli incontri, tutti in appartamenti privati, in quanto l'ex giocatore ha chiesto il giudizio abbreviato, formula che prevede il solo esame degli atti senza l'audizione di testimoni ed esclude il pubblico dall'udienza.
Fabrizio Lasagna, ex attaccante che ha vestito per periodi brevi anche maglie di squadre italiane di A e B (come Sampdoria, Catania ed Avellino), in carriera ha quasi sempre giocato in terza divisione e il suo ultimo ingaggio è stato nel Messina, in Serie C. Era finito nei guai lo scorso aprile, quando fu arrestato. Secondo le tesi accusatorie la vicenda sarebbe iniziata nell’estate del 2013, all'epoca del suo ingaggio nell'Avellino, ma ebbe pure una parentesi nel Casale Calcio, in provincia di Alessandria. Ed è evidentemente in quel periodo che sono avvenuti gli incontri svizzeri, visto che il resto della vicenda si sarebbe svolto in Sicilia.
Una svolta nelle indagini la si è avuta grazie all’intervento della madre e della zia della ragazza, avvisate da conoscenti tramite i social network. La vittima, stando a quanto è dato sapere, ha raccontato agli inquirenti di non essersi accorta subito di quanto le stesse accadendo.