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Con i mezzi a disposizione, un Lugano più che dignitoso

I Tigers hanno chiuso una stagione giocata in gran parte con due soli stranieri, ma che ha dato importante tempo di crescita a numerosi giovani

Antonio Ballard, un vero trascinatore

I Lugano Tigers hanno chiuso sabato la stagione 2024-25 con una sconfitta, la ventesima, contro Ginevra. Un’annata di grandi problematiche legate soprattutto a una situazione finanziaria basata sul risparmio, dato che nessuno ha voluto fare il passo più lungo della gamba. E, a conti fatti, bisogna dire che la squadra ha dato tutto quanto era nelle sue possibilità, con una crescita dei giovani che fa ben sperare per il futuro, sempre che non fuggano altrove, o per gli studi o per ingaggi di differente spessore, come spesso capita alle nostre latitudini.

Rispetto alla stagione ’23-24, il Lugano ha visto partire Max Dell’Acqua per Friborgo, Warden per l’Italia, Bracelli per Zurigo e Alì per Ginevra: tre da quintetto base e un giovane valido in prospettiva. Un “vuoto” non indifferente che la società ha colmato, almeno in parte, con un gruppo di giovani che è cresciuto esponenzialmente, arrivando a dare validi contributi al gioco e, pur nelle sconfitte, con prestazioni di buon livello.

Partiti con soli tre stranieri, i bianconeri a dicembre hanno perso, per modo di dire, Maring, pivot impalpabile e praticamente nullo sotto le plance: biglietto di solo ritorno negli Usa. Purtroppo, le finanze non hanno consigliato l’acquisto di un sostituto, per cui il duo Montini - Petitpierre ha continuato la stagione con due soli stranieri, fino all’arrivo del giovane Salane, classe 2004, di 212 centimetri per 78 kg, a fine febbraio, di passaporto italiano.

Bisogna dire che il duo Hopkins - Ballard ha fatto la sua parte, al di là degli alti e bassi della guardia, riciclato in parte come playmaker, mentre Ballard è stato il vero trascinatore dei bianconeri. “Costretto” a stare in campo per quaranta minuti in quasi tutte le partite, Ballard si è issato al comando delle statistiche globali, con Hopkins vicino, visto che anche lui è stato quasi sempre in campo: media punti, 1° Hopkins con 24,4, 2° Ballard con 22; rimbalzi, 1° Ballard, media 13,8; efficienza, 1° Ballard con 31. Media da 2, 1° Ballard 7,6, 3° Hopkins 7,2; rimbalzi offensivi, 2° Ballard con 4,7; rimbalzi difensivi, 1° Ballard con 9,1. Cifre che dicono del valore, certamente, ma anche dal minutaggio estremo che favorisce i numeri. Ma sono note di assoluto merito.

Attorno ai due sono gradatamente cresciuti i vari Sassella, Donnelly, Jurkovitz, Montanari, Picco, Corda e anche Salane, dando sempre più contributi sostanziali, almeno in fatto di punti, alla squadra. E, vogliamo sottolinearlo, in diverse partite il Lugano è uscito sconfitto in quanto le altre avevano tre o quattro stranieri, perché sul piano del gioco, i bianconeri si sono mostrati spesso superiori. Non è blasfemo affermare che, con un terzo straniero per tutta la stagione, il Lugano non sarebbe arrivato ultimo, anzi.

Sentiamo dal coach Montini una sua valutazione globale: «Credo che avremmo meritato qualcosa di più, visto come sono andate alcune gare perse per… sfinimento, anche se ho poco da rimproverare ai miei giocatori per l’impegno che hanno profuso. Poi, come sempre, si può pensare che si poteva fare anche qualcosa in più, ma con tutto quanto abbiamo passato credo che sarebbe stato difficile».

Parliamo degli infortuni? «Diciamo che nella prima parte della stagione ne abbiamo avuti molti e in alternanza, costringendoci a giocare almeno cinque gare con due soli stranieri, perdendo delle partite certamente alla nostra portata. Poi, quando è partito Maring, il discorso si è fatto ancora più complesso perché se uno straniero in meno è in parte compensabile, due diventano veramente tanti. Però abbiamo in parte compensato con la crescita dei nostri giovani».

Un bel gruppo anche in prospettiva... «Sono molto contento e orgoglioso della loro crescita: va detto che sono ragazzi che due anni fa stavano in B. Complici anche gli infortuni e i due soli stranieri, hanno avuto un bel minutaggio e hanno preso sempre più fiducia, arrivando anche a ottime prestazioni: un esempio positivo l’hanno avuto anche da Jurkovitz, ottimo difensore e di grande carattere, che ha mostrato cosa vuol dire essere professionista, in allenamento come in partita».

Lo stesso vale per i due stranieri? «Ballard è stato un esempio di abnegazione e ha trascinato tutti, soprattutto in partita, dovendo centellinare le forze in settimana: ma è stato un vero leader, utile alla crescita degli altri. Hopkins, un po’ ondivago, era alla sua prima esperienza a questi livelli e ha dovuto migliorarsi e giocare meglio con i compagni: sul piano spettacolare, le sue schiacciate e certi numeri sono stati da antologia, un po’ meno le palle perse e la difesa ondivaga».

A proposito, le palle perse: una palla… al piede? «Quando si ha gente inesperta, media sotto i 19 anni, è facile che accada, perché non si è abituati né a certa fisicità, né a certa velocità: ma anche questo aspetto fa parte del processo di crescita e devo dire che tutti sono migliorati. Poi, per la difesa, occorre considerare la differente età media fra le varie squadre, perché anche in questo settore la fisicità conta non poco e noi eravamo leggerini».

Il futuro è roseo, guardando il campo... «Quello che mi piacerebbe è che questo gruppo possa esserci tutto a fine agosto, per continuare il processo di crescita della squadra, magari con un giocatore svizzero esperto che possa fare da traino: ma questo è un gruppo del quale sono orgoglioso e vorrei averlo tutto. Poi ci vorranno tre stranieri per poter lottare alla pari con le altre: se c’è una cosa che mi ha reso felice, e con me Petitpierre, è che abbiamo giocato senza risparmiarci mai, abbiamo forse toppato due gare, ma il carattere e la determinazione in campo ci sono sempre stati. Ed è su queste basi che dovremo ripartire il prossimo anno».

VALUTAZIONI

Ballard: un trascinatore come pochi, 37 anni di grinta e determinazione, un esempio per tutti: voto 6

Hopkins: ondivago, ma cresciuto nel tempo, con numeri che piacciono al pubblico, un po’ meno ai coach, e la difesa… a tratti: voto 5,5

Sassella: è cresciuto molto, fino a toccare 32 punti in una gara. Con un po’ più di esperienza, un giocatore dal bel futuro se userà meglio la testa. Voto 5+

Montanari: non facile essere play in A, ma ha cercato di assolvere al meglio il suo compito: voto 5-

Donnelly: una bella crescita, soprattutto nella seconda parte della stagione, un referente sicuro in prospettiva: voto 5+

Jurkovitz: Ha dato un forte impulso a tutti, sempre valido in attacco e in difesa, tenendo conto dei suoi mezzi: voto 5+

Picco: in crescita, con sempre maggior sicurezza e con più responsabilità: voto 5-

Salane: si è integrato in fretta e ha dato il suo contributo con qualche stoppata e rimbalzi. Troppo leggero per i pivot da affrontare, ma valido aiuto alla squadra: voto 4,5

Corda: è mancato in fatto di determinazione e anche a causa del militare. Se crederà nei suoi mezzi, potrà crescere molto: voto 4+

Mete, Schultz, Bernaschina, Agustoni, Cencioni, Paulino e Santoro vanno ringraziati perché hanno permesso di completare il roster. Ci sono speranze per il loro futuro se avranno la costanza e la volontà di voler crescere

Montini e Petitpierre: non avrebbero potuto fare di più né meglio di così: voto 6