In extremis, con un quarto successo consecutivo la Nazionale stacca il ticket per la fase finale grazie (ma non solo) al successo sulle bosniache
Una qualificazione che aveva del miracoloso alla fine si è concretizzata. In extremis, all’ultima giornata di qualificazione, e soltanto per il rotto della cuffia (dopo essere stata ripescata quale quarta e ultima tra le seconde classificate delle varie ‘poule’), la Nazionale femminile si è qualificata alla fase finale dell’Europeo che si svolgerà la prossima estate in Germania, Grecia, Italia e Repubblica Ceca. Merito, ma non solo, di un quarto successo consecutivo ottenuto contro le ragazze della Bosnia Erzegovina (87-39): infatti, dopo aver vinto il loro impegno nel pomeriggio, Nancy Fora e compagne hanno dovuto attendere i risultati in arrivo dagli altri campi, che alla fine sono stati favorevoli.
Quello elvetico è un exploit a dir poco storico, visto che era addirittura dal 1956 che la selezione rossocrociata femminile non riusciva a staccare il biglietto per la fase decisiva di un torneo continentale. Un risultato che ha dell’incredibile, pensando che la Svizzera aveva ‘toppato’ le prime due uscite nelle qualificazioni, con due sconfitte e l’improvviso allontanamento del coach Hervé Coudray, licenziato in tronco dopo aver apostrofato una giocatrice in malo modo. L’arrivo in panchina del nuovo tecnico, un altro francese, François Gomez, le rossocrociate hanno decisamente svoltato, conquistando ben quattro successi filati anche grazie all’apporto di un’Evita Herminjard a dir poco trascinante (14,5 punti, 4,3 assist e 4,2 rimbalzi a partita).
Le rossocrociate devono la loro qualificazione al sussulto d’onore delle austriache che, nonostante fossero già eliminate, hanno venduto cara la pelle nel loro ultimo impegno contro le croate, e dopo essere andate alla pausa sotto di 23 punti – risultato che qualificava la Croazia invece della Svizzera (+61 contro +58), grazie a una miglior differenza canestri – hanno recuperato fino a ridurre il divario a soli 8 punti. E non è tutto: le elvetiche in precedenza avevano già potuto contare sull’involontario aiuto delle montenegrine, che nel pomeriggio avevano conquistato il primato di gruppo, sinonimo di qualificazione diretta, sconfiggendo per 86-53 un Lussemburgo scivolato al terzo posto a pari merito con la Svizzera, ma con una differenza canestri che si è fermata a +36...