
Continua la crisi del Lugano di Salomoni, che perdendo 3-1 in casa contro il Ginevra ha archiviato un girone d’andata da incubo, chiuso con un solo successo e ben otto sconfitte. Con le ginevrine la sperata e attesa reazione della compagine del presidente Paolo Bernasconi si è vista solo a sprazzi.
Nei primi due set Lugano poco concreto, pasticcione e senza mordente e le ospiti li fanno loro 21-25 e 16-25. Nella terza frazione Salomoni rimescola un po’ le carte e il Lugano sembra riprendersi: Kantor e compagne tornano a mostrare un bel gioco, sono più combattive, riducono il numero di errori e si mostrano più efficaci in attacco, aggiudicandosi il parziale con facilità (25-16). Il vento sembra cambiato, il quarto set ricalca l’andamento di quello precedente e ben presto le luganesi si trovano a condurre 23-16, ma quando il pensiero di tutti era oramai rivolto al tiebreak, un inspiegabile blackout rimette in partita le ginevrine che poi si aggiudicano set (25-27), partita e tre punti lasciando il Lugano a bocca asciutta. Kantor e compagne sono ora none in classifica a due punti dal Val-de-Travers. «Siamo profondamente delusi – la reazione del direttore sportivo Toma –. Nonostante qualche segnale positivo le ragazze non sono riuscite a dare quello che tutti ci aspettavamo. Mi spiace ma queste prestazioni non sono più accettabili e il tempo per cambiare atteggiamento è scaduto».