Tiri liberi

I mondi (squilibrati) del basket svizzero

L’inizio di stagione ha confermato come tra gli uomini si viaggi a due velocità (Olympic, Sam, Ginevra, poi le altre); tra le donne Friborgo non ha rivali

Il basket ha ripreso il suo cammino e noi torniamo con la rubrica che continua a essere ambito di riflessioni, considerazioni e critiche varie al nostro mondo cestistico: senza la pretesa di essere il Verbo ma dare spunti di riflessione.

L’inizio di stagione ha messo in evidenza come vi siano almeno due mondi diversi nel campionato maschile di serie A e un mondo unico in quello femminile. Partiamo da quest’ultimo, nel quale l’Elfic è già sicuro che sarà triplete anche in questa stagione, in quanto la squadra friborghese nelle tre competizioni nazionali non corre decisamente il rischio di trovarsi davanti avversarie degne di questo nome. L’unica incognita sarà rappresentata dalle decine di punti di scarto che infliggeranno alle avversarie, comunque dalle due in su. La finale di Supercoppa (Ginevra schiacciato 87-32) e la prima di campionato (74-44 al Pully) ne sono un esempio eclatante e ci chiediamo che senso abbia un campionato talmente scontato.

In campo maschile la sostanza non muta di molto ma potrebbe esserci perlomeno una corsa a due, forse a tre, anche se come si è visto in entrata di stagione Ginevra ci sembra diversi passi indietro rispetto alle scorse annate. Il presidente Fattal non è uno che si accontenta e quindi c’è da pensare che in corso d’opera arriverà a investire su stranieri di calibro superiore per tener testa a Olympic e Spinelli che, almeno per ora, sono due spanne sopra le altre. Lo si è visto chiaramente nel weekend anche se le rispettive avversarie Swiss Central e Starwings non sono state dei test ardui (eufemismo) visto che già dopo 20 minuti erano sotto di 20 e 25 punti. Sabato Massagno sarà ospite proprio dei ginevrini e, forse, qualche indicazione in più la si potrà avere. Dalla quarta all’ottava poltrona la stagione si prospetta molto equilibrata, mentre per le ultime due vedremo quali saranno i risultati nelle prossime giornate.

Tra un derby e l’altro, le giovani crescono (o devono farlo)

Per quel che riguarda le tre squadre femminili ticinesi di B, si troveranno con metà calendario farcito di derby. Il Riva si è aggiudicato il primo con la Muraltese mettendo in campo alcune giocatrici che hanno dimostrato di essere cresciute molto in questi ultimi mesi: non fanno più un palleggio e poi ferme, bensì giocano l’uno contro uno, tirano con una certa velocità e giocano assieme. Le locarnesi per ora contano sul trio Franscella-Seabrook-Brussolo, in attesa che crescano le giovani. Il Bellinzona non ha invece avuto scampo contro il Divac, squadra zurighese molto tosta. Quello che ci pare strano è avere un gruppo Ovest di 10 squadre e un Gruppo Est di 7. Non era meglio un campionato unico? No, ci dicono, perché i costi per le trasferte sarebbero troppo alti. Di bizzarro c’è certamente il fatto che qualsiasi club può iscriversi direttamente in serie B e ripartire da lì. Una facilitazione che si può anche tollerare, visto il numero ridotto di squadre femminili. Sarebbe però importante che ci fosse davvero un progetto futuro costruttivo dietro a questi percorsi, perché altrimenti il settore sarà sempre più carente.

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