Vincitrice dell'oro nei 50 stile libero in Turchia, nel 2012, Aliaksandra Herasimenia dall'esilio vuol fare la sua parte. 'La fiducia è il 90% del successo'
Aveva vinto l'oro ai Mondiali di nuoto in Turchia, nel 2012. Ora, a trentacinque anni Aliaksandra Herasimenia ha deciso di vendere quella medaglia per raccogliere fondi a sostegno degli atleti dell'opposizione che affrontano la repressione, dopo che (dallo scorso agosto, ormai) era nato un movimento di protesta senza precedenti contro la contestata rielezione del presidente Alexander Lukashenko.
Aliaksandra Herasimenia, tra l'altro, era stata l'ideatrice della fondazione che fornisce supporto finanziario e legale agli atleti bielorussi che si sono trovati nel mirino delle autorità per aver chiesto la fine della repressione delle proteste dell'opposizione, e la messa all'asta di quell'oro che vinse nei 50 metri stile libero ha fruttato poco meno di quindicimila franchi. «Voglio sostenere tutti i
bielorussi, dando loro il 100% di fiducia nella vittoria, perché quella fiducia rappresenta il 90% del successo» ha detto Herasimenia. Che, rifugiatasi in Lituania, è accusata di aver nuociuto alla sicurezza nazionale e rischia fino a cinque anni di carcere.
Il grande movimento di protesta contro Alexander Lukashenko ha riunito per mesi decine di migliaia di persone nelle strade di Minsk e in altre città prima di esaurirsi gradualmente con arresti massicci e violenze che hanno provocato almeno quattro morti e pesanti pene detentive. Quasi tutte le figure dell'opposizione sono state arrestate o costrette all'esilio, e gli atleti critici per il potere sono stati espulsi dalla squadra nazionale per le Olimpiadi di Tokyo. E dopo il coro quasi unanime di dissenso sul piano internazionale, Minsk è stata privata dei Mondiali di hockey che avrebbe dovuto organizzare in collaborazione con la città di Riga dal 26 maggio al 6 giugno prossimi, e che alla fine si svolgeranno esclusivamente su suolo lettone.