SPORT

Swiss Olympic e la pandemia: missione compiuta

I vertici dello sport svizzero precisano il sostegno concesso alle federazioni e ai singoli atleti nel corso dell'ultimo anno

(Jürg Stahl)
5 novembre 2020
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In questi tempi di pandemia, Swiss Olympic, secondo il parere del suo presidente Jürg Stahl e del direttore Roger Schnegg, ha fatto la sua parte. La missione assegnata all'organo di governo dello sport svizzero per affrontare le circostanze straordinarie dell'anno 2020 è stata portata a termine.

Swiss Olympic non solo ha potuto sostenere le federazioni nello sviluppo di concetti di protezione, ma ha anche fornito loro un sostegno finanziario con i pacchetti di aiuti d'emergenza attuati dalla Confederazione, hanno spiegato i suoi leader in una conferenza stampa virtuale con i media della Svizzera romanda. Mentre alcune federazioni, come quella di pallavolo, sono state in grado di compensare pienamente i danni strutturali causati dalla pandemia, altre ci hanno rimesso. Swiss Tennis stima i danni subiti a circa 13 milioni di franchi, che i 7 milioni stanziati non sono stati sufficienti a compensare.

Oltre 4’000 richieste di valutazione

«Circa 118 milioni di franchi sono stati valutati come danni strutturali per il 2020. Temo che nel 2021 supereremo i 100 milioni di franchi" – sottolinea Schnegg –. Sono pervenute oltre 4’000 richieste di valutazione». Va sottolineato che la Swiss Football League di calcio e le due leghe di hockey su ghiaccio – National League e Swiss League – non hanno diritto alle sovvenzioni a causa della loro natura professionale.

Inoltre, Swiss Olympic ha stanziato un fondo di soccorso per gli atleti per importi di 5'000 e 10'000 franchi. Ad oggi, meno di dieci atleti sono stati aiutati attraverso questo fondo. «Le informazioni devono essere diffuse in modo più ampio per rendere gli atleti consapevoli della possibilità di utilizzare questo fondo», sottolinea Roger Schnegg.

Fsg: Swiss Olympic "prenderà sul serio le sue responsabilità"

Jürg Stahl e Roger Schnegg hanno parlato anche della situazione della Federazione svizzera di ginnastica (Fsg), attualmente in tumulto a seguito alle testimonianze di atlete di spicco che hanno parlato del loro disagio di fronte alle richieste e alle azioni dei loro allenatori. «Ci sono limiti da non superare. A quanto pare alla Fsg si è andati oltre questo confine – ha ribadito con forza Jürg Stahl –. Swiss Olympic si assumerà la sua responsabilità in questa faccenda». Ciò significa che le autorità possono rescindere la convenzione che la lega alla federazione di ginnastica e rivalutare il suo sostegno finanziario.

Il 20 novembre Jürg Stahl sarà l'unico candidato per la propria successione al Parlamento dello sport, in un’assemblea che si terrà, come richiedono le misure anti-Covid-19, in modalità virtuale. Svolgerà il suo nuovo mandato quadriennale in un Consiglio esecutivo che sta per perdere una delle sue personalità più importanti. Anne-Sylvie Monnet, che proviene dalla Federazione svizzera di pallavolo ed è l'unica voce della Svizzera romanda nel Consiglio, ha infatti inoltrato le sue dimissioni. È possibile che vengano accettate le candidature per il Consiglio direttivo di due grandi sportivi della Romandia, il calciatore Philippe Hertig e il judoka Sergei Aschwanden, nonché quelle di Françoise Jaquet (Club alpino svizzero) e Pascal Salamin (triathlon svizzero). Ciò infonderebbe uno spirito latino nell’organo mantello dello sport svizzero. Ne ha indubbiamente bisogno.

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