Stagione in archivio senza vincitori né vinti e, tutto sommato, con perdite finanziare molto contenute. Qualche mugugno in chiave europea da parte dell'Olympic

Finalmente è arrivata anche la decisione della Swiss Basketball di chiudere la stagione, con buona pace al titolo e alla Coppa svizzera. Una scelta in sintonia con gli altri sport, fatta eccezione per il calcio dal quale si attendono sviluppi che, secondo logica, dovrebbero seguire tutti gli altri eventi, sportivi e non. La scelta di chiudere è stata digerita male da qualche club, in particolare dall’Olympic che era preoccupato per l’iscrizione, qualora avesse vinto il titolo, alle competizioni europee. Crediamo che, vista la situazione di tutta l’Europa, le iscrizioni alle varie coppe avverranno secondo criteri che non escluderanno nessuna delle compagini interessate. In Svizzera, con le finanze che sono sempre ai minimi, solo due club possono essere interessati, Olympic, appunto, e Ginevra e non credo che ci saranno polemiche da parte di altre società per queste iscrizioni.
Fino all’ultimo si era pensato di giocare a porte chiuse ma, come abbiamo ribadito più volte, simili gare snaturano l’essenza stessa della sfida, senza dimenticare che allenarsi con continuità significa essere sempre sul filo del rasoio per quel che riguarda il contagio. Come si è visto per il caso Rugani (calciatore della Juventus, ndr), gli asintomatici non sono prevedibili e quindi tutti quanti rischierebbero oltre ogni logica. Non si può chiedere alla popolazione di ridurre al minimo i contatti e poi pensare di allenarsi sette volte alla settimana in un contesto dove sudore e saliva sono all’ordine del giorno a ogni contatto. Non da ultimo, la decisione di Trump di chiudere le frontiere a chi viene dall’Europa continentale fino a fine aprile (per ora, oltretutto) avrebbe procurato ulteriori problemi a tutti gli americani che sono accasati da noi e, conseguentemente ai club stessi.
Stagione che quindi va in archivio senza vincitori né vinti e senza alcun problema per le varie categorie visto che comunque non ci sarebbero state relegazioni e promozioni. I danni economici, occorre pur dirlo, sono tutto sommato assai contenuti, considerato come l’apporto delle entrate del pubblico rappresentano generalmente una minima parte del budget. Non siamo nemmeno legati a sponsor milionari né a contratti altrettanto elevati con le televisioni, per cui non possiamo parlare di catastrofe. Vedremo i consuntivi fra qualche mese e poi si potranno quantificare i danni reali causati da questa pandemia.