CICLISMO

Egan Bernal trionfa in giallo sui Campi Elisi

Il colombiano diventa il più giovane vincitore del Tour de France dalla ripresa della corsa dopo il secondo conflitto mondiale. L'ultima frazione a Caleb Ewan.

28 luglio 2019
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A 22 anni e 6 mesi Egan Bernal è diventato il primo colombiano a vincere il Tour de France. Il primo colombiano e il primo sudamericano, oltre che il più giovane dal 1947. In classifica generale ha preceduto di 1'11” il compagno di squadra e campione uscente Geraint Thomas e l'olandese Steven Kruijswijk di 1'31”. L'ultima tappa, conclusasi come da tradizione sui Campi Elisi di Parigi è andata all'australiano Caleb Ewan che con una prodigiosa rimonta negli ultimi metri è riuscito a mettere la sua ruota (per la terza volta) davanti a quelle di tutti gli altri velocisti. Secondo posto per l'olandese Goenewegen e terzo per l'italiano Bonifazio. Nella seconda parte del gruppo, Bernal ha tagliato il traguardo mano nella mano con Thomas.

Quello appena concluso verrà ricordato come il Tour di Bernal, ma anche come uno dei più belli ed intensi degli ultimi 20 anni, con quattro atleti racchiusi in meno di 2' e sei in meno di 5'. Ancora una volta il ciclismo francese è stato costretto a masticare amaro. Ma mai come quest'anno è andato vicino a sfatare quella maledizione che dal 1985 gli impedisce di vedere un suo ciclista sul gradino più alto del podio. Ci è andato vicino grazie soprattutto a due nomi: Thibaut Pinot e Julian Alaphilippe. Il primo, considerato uno dei favoriti dopo la grande impressione destata sui Pirenei, ha ribadito di essere in eterno credito con la fortuna e si è dovuto ritirare per un problema muscolare nella tappa di venerdì (quella, monca, di Tignes). Il secondo, che nessuno avrebbe messo tra i papabili alla maglia gialla finale, l'insegna del primato l'ha ceduta alla 19ª tappa, proprio quella di Tignes, dopo averla difesa con onore e con un atteggiamento che lo ha fatto entrare nel cuore dei tifosi francesi.

E se Egan Bernal è indubbiamente il futuro delle corse a tappe, quel fenomeno destinato a dominarle per molti anni, Alaphilippe si è scoperto corridore completo e non solo grandissimo cacciatore di tappe. Vista la cronica sfortuna di Pinot, non ci sarebbe da stupirsi se, con una preparazione specifica, a sfatare la maledizione di Hinault fosse proprio lui.

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