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Mountain bike, Filippo Colombo a caccia di una medaglia

Agli Europei di Brno il ticinese in gara domenica mattina: ‘Percorso artificiale, sarà corsa velocissima e tattica’.

(TiPress)
26 luglio 2019
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È a Brno, nella Repubblica ceca che Filippo Colombo cercherà domenica mattina di mettersi al collo quell’oro europeo al quale, dodici mesi fa, era andato vicinissimo, battuto soltanto dal francese Joshua Dubau. A un anno di distanza, il ticinese parte di nuovo tra i favoriti alla vittoria, anche se dovrà verosimilmente fare i conti con  il romeno Vlad Dascalu, attuale leader della Coppa del mondo U23... «È senza dubbio lui il favorito – commenta il non ancora 22.enne prodotto del Vc Monte-Tamaro –. Si è imposto nelle ultime due prove di Coppa del mondo, a Vallnord e a Les Gets e ha dimostrato di possedere, a livello fisico, qualcosa in più della concorrenza. Il mio obiettivo, comunque, rimane la conquista di una medaglia».

Resa possibile anche da una condizione fisica in crescendo... «Rispetto alle ultime settimane  mi sembra di stare decisamente meglio. Dopo il periodo degli esami universitari ho dovuto ricostruire la forma, con un carico di lavoro molto importante e, di conseguenza, un calo di freschezza nelle due prove di Coppa del mondo. Dopo la prova di Les Gets (chiusa al quarto posto, ndr.) ho avuto dieci giorni per  recuperare e allenarmi in maniera ideale. Le sensazioni non sono ancora le migliori né in allenamento, né sul percorso, ma voglio lasciarmi sorprendere. Il lavoro di avvicinamento è stato svolto nel miglior modo possibile, per cui devo essere ottimista per forza».

A proposito di percorso, quello di Brno il ticinese non l’aveva mai provato... «Si tratta di un tracciato completamente artificiale, al giorno d’oggi non se ne vedono tanti nel curcuito mondiale. Tutte le parti tecniche sono artificiali, per cui il percorso si divide tra tanti “rock garden” e strade lisce e velocissime. Mi ricorda i percorsi delle ultime due Olimpiadi. L’aspetto negativo è rappresentato dalla scivolosità del fondo, soprattutto con il susseguirsi dei passaggi. L’altro giorno sono finito per terra in una curva, fortunatamente senza conseguenza alcuna».

Un tracciato che a Colombo piace... «Assolutamente sì. Le salite non sono molto ripide, anche perché la morfologia del territorio non permette di trovare grandi dislivelli, per cui vi saranno strappi corti e con pendenze non eccessive. Ritengo che domenica possa nascere una corsa molto veloce e più tattica rispetto al solito».

In Ticino la colonnina di mercurio supera i 35°. A Brno non è che la situazione sia tanto diversa... «Per niente. Anzi, qui l’umidità è ancora superiore. Per me non si tratta di un problema, ma comunque con Swiss Cycling stiamo svolgendo un programma studiato per permetterci la migliore acclimatizzazione possibile prima della gara. Sembra paradossale, ma secondo i piani della federazione uno dei consigli è di allenarci al sole nelle ore più calde della giornata. Si tratta di teorie nate da studi scientifici e che ora si prova a mettere in pratica. Vedremo se alla fine ne trarremo dei vantaggi. C’è addirittura chi si allena sui rulli alle due del pomeriggio e sotto la stecca del sole. Io non sono così estremo, ma cerco di adattarmi alle direttive di Swiss Cycling. Il programma d’avvicinamento termina venerdì (oggi, ndr.), perché un allenamento al caldo il giorno prima della gara rischierebbe di cuocerci».

La Nazionale svizzera ha rotto il ghiaccio giovedì con l’oro nel Team Relay (il terzo consecutivo), conquistato con una formazione inedita: Joel Roth, Dario Lillo, Ramona Foschini, Sina Frei e Andri Frischknecht. Per una volta, senza Filippo Colombo... «La scelta è stata mia. Dal primo anno negli juniores ho disputato tutte le staffette di Europei e Mondiali e la motivazione, senza voler snobbare questa gara, cominciava a venire un po’ meno. Stavolta volevo provare qualcosa di nuovo: il periodo è carico di competizioni e il Team Relay ne avrebbe aggiunta una in più, con uno spreco di energie soprattutto mentali. A volte fa bene cambiare le abitudini e io desideravo provare ad affrontare la gara di domenica senza nella testa e nelle gambe l’impegno della staffetta. Per i Mondiali non mi sono ancora chiamato fuori, ma l’intenzione sarebbe quella di ripetere il programma di questi Europei».

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