La formica rossa

Prima i nostri orbaniani

Pur di attaccare Berna, Lorenzo Quadri si aggrappa alle posizioni del fascista magiaro Viktor Orbán sulle sanzioni alla Russia. Non benissimo

(Keystone/Ti-Press)
18 luglio 2022
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"E naturalmente i camerieri di Bruxelles nel governicchio federale sono corsi ad imitare gli eurobalivi, riprendendo con il copia-incolla tutti i pacchetti di sanzioni. Il prezzo lo pagano i cittadini svizzeri". Sui social Lorenzo Quadri rilancia così le critiche alle sanzioni contro Mosca del primo ministro ungherese Viktor Orbán, famigerato xenofobo, omofobo ed esplicito difensore di quella che lui stesso definisce "democrazia illiberale" (nota per i distratti: si legge fascismo). Un ceffo secondo il quale rintuzzare l’invasione dell’Ucraina almeno attraverso la leva economica equivarrebbe a "spararsi nei polmoni": fosse stato Matteo Salvini avrebbe citato parti del corpo un po’ più in basso, ma dalla facile rima. Finalmente sappiamo cosa fa la Lega dei Ticinesi, quando non è troppo occupata a inventarsi sindacati fasulli per spremere i frontalieri e aggirare leggi che lei stessa aveva approvato: pur di attaccare Berna, si aggrappa a chi stupra lo Stato di diritto e fa il gioco imperialista di Vladimir Putin. Quand’è che tutto questo cesserà di sembrarci normale?

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