Ottant’anni dopo, un Trump brutale rovescia il vecchio paradigma: l’Alleanza Atlantica non esiste più, né esiste ancora l’ombrello protettivo statunitense
Tace il Consiglio federale, e divide gli analisti elvetici. Ci si chiede se sia opportuno un tale silenzio, in una fase dove è importante capire meglio dove stia conducendo la “rivoluzione trumpiana”, in particolare se sia vero che il disegno del capo della Casa Bianca non è solo tattico ma addirittura geo-strategico, e cioè il tentativo di assecondare Mosca sulla tragedia ucraina per sancire poi una nuova stabilità regionale, una sorta di “Jalta 2”, che definisca zone di influenza in centro Europa escludendo dalla trattativa l’Europa stessa. Peggio, dunque, dell’accordo in Crimea del febbraio 1945, dove Churchill fece quantomeno da simbolico contrappeso alle due superpotenze extra-continentali, Usa e Urss, vincitrici dalla Seconda guerra mondiale. Ottant’anni dopo, un Trump brutale rovescia il vecchio paradigma: l’Alleanza Atlantica non esiste più, né esiste ancora l’ombrello protettivo statunitense. Berna non ha nulla da dire?
Intanto l’Unione europea sente la necessità di provvedere alla propria difesa (da qui gli 800 miliardi di euro varati da Bruxelles per un disordinato e discutibile piano di riarmo Ue), e c’è timidezza nel denunciare alcuni aspetti della già esistente sudditanza in sede Nato. Svelando o confermando segreti di Pulcinella. Ha cominciato un ex dirigente dei servizi segreti dell’aviazione militare francese, Christophe Gomart: oggi europarlamentare, ha “rivelato” che gli aerei da combattimento F-35 (la Svizzera ne ha acquistati 36, per una spesa di sei miliardi di franchi) non potranno operare senza il consenso del Pentagono, e che per questo sono dotati di un “kill switch”, pulsante che consentirebbe agli Usa di disattivare l’operatività dei velivoli. Controllo e possibilità di intervenire da remoto, da migliaia di km, che equivale a un assoggettamento dell’aviazione militare dei molti Paesi europei che hanno o stanno acquistando gli aerei da combattimento americani. Gomart sospettabile perché francese, come il “Rafale” concorrente dell’F-35? Comunque il ‘Financial Times’, e non solo lui, si interroga senza remore: “Can the US switch off Europe’s weapons?”. Gli Usa possono spegnere le armi europee (al 90 per cento acquistate proprio dall’alleato atlantico)?
In realtà da tempo alcuni esperti militari segnalavano che, viste le caratteristiche tecniche e connettive dell’F-35, nonché il controllo da parte americana dei loro software e dei loro pezzi di ricambio, la rivelazione dell’europarlamentare francese non deve sorprendere; può semmai destare qualche sospetto, visto che la Francia è in concorrenza commerciale con gli Usa grazie ai suoi caccia “Rafale”. Così, dopo anni di polemiche sull’acquisto dell’F-35 (per il suo prezzo esorbitante, per i suoi difetti tecnici, per le sue criticità definite anche gravi, per le affidabilità di servizio “al di sotto delle aspettative” denunciate ancora di recente dal Pentagono) si deve prender atto anche nella Confederazione che la nostra futura difesa aerea potrebbe essere succube della volontà statunitense. O della legge del più forte. Con buona pace della nostra tanto celebrata neutralità “a geometria variabile”. Mentre Donald Trump vuole demolire l’Ue ed Elon Musk sostiene che nell’era dei droni “ci sono idioti che continuano a progettare aerei con equipaggio umano come gli F-35”, non si tratta solo di pulsanti “kill switch”: ma anche di un chiarimento su come Berna stia reagendo alla svolta grottesca e iper-conservatrice proveniente da oltre Atlantico.