Dal paese di Pelicot a quello di Le Scouarnec ci sono 685 chilometri, eppure questa distanza è stata annullata da analoghi comportamenti criminali
La provincia francese viene scossa, in questi giorni, da un altro grave caso di abusi sessuali. Dopo il dramma di Gisèle Pelicot, sedata e stuprata a sua insaputa da cinquanta estranei con la complicità del marito; un chirurgo 74enne, Jöel Le Scouarnec, residente a Jonzac, piccolo comune a una sessantina di chilometri da Bordeaux, viene processato per aver violentato, in quasi trent’anni, 299 bambini. Il medico pedofilo venne arrestato nel 2017, su denuncia di una coppia di vicini di casa a cui la loro figlia di 6 anni aveva confessato le molestie subite da parte del dottor Le Scouarnec. Il quale è reo confesso, e non potrebbe essere altrimenti, visto che ha rigorosamente annotato su dei diari sequestrati dalla polizia tutte le sue nefandezze. Insomma, mentre Dominique Pelicot documentava le violenze alla moglie filmandole con lo smartphone, il chirurgo di Jonzac, che ha ammesso di essersi scoperto pedofilo nel 1985, preferiva la penna e la carta.
Si sostiene che i criminali seriali sotto sotto auspichino di essere arrestati, forse per il desiderio di venire fermati, forse per godere del momento in cui, una volta che la loro storia approda sulle prime pagine dei giornali, si ritrovano al centro di una tetra popolarità. Il dottor Le Scouarnec ha agito approfittando della possibilità di riuscire a guadagnare la fiducia dei bambini dietro la maschera del chirurgo stimato e apprezzato, visitandoli nel suo studio o in ospedale. Ma anche in casa propria, sfogando i propri istinti sugli amichetti dei figli. Alcune delle vittime, ormai adulte e a loro volta genitori, stanno assistendo al processo iniziatosi a Vannes il 24 febbraio scorso, per sentirsi dire dall’imputato che si può essere un buon medico anche con tendenze pedofile.
Per tentare di attenuare la sua situazione Jöel Le Scouarnec ha quindi spergiurato di non aver mai compiuto atti riprovevoli sui suoi tre figli. Su alcuni dei loro amici, come detto, è andata diversamente. Diverso rispetto per i suoi cari ha mostrato Dominique Pelicot. Oltre alla moglie avrebbe sedato e violentato per dieci anni anche la figlia Caroline, che lo ha denunciato.
Tra Mazan, il paese di Pelicot, e Jonzac, quello di Le Scouarnec, ci sono 685 chilometri, eppure questa notevole distanza è stata annullata da analoghi comportamenti criminali che, essendosi perpetuati per anni, è quantomeno strano non siano mai arrivati alle orecchie di qualcuno. Tanto meno a quelle della polizia. È vero che Dominique Pelicot aveva fama di energumeno rissoso, quindi poteva incutere timore, ma il chirurgo pedofilo viene descritto come un omino calvo, di bassa statura, dai modi suadenti. Anche nel suo caso, tuttavia, se si pensa che è andato avanti a colpire per un trentennio, risulta strano che l’abbia potuto fare in totale impunità.
Fatto sta che in Francia ci sono, mediamente, 20mila denunce per abusi sessuali su minori all’anno. In realtà rappresenterebbero solo il dieci per cento di quelli effettivamente compiuti. Il motivo di questa forma di omertà? Secondo un servizio di Radio France esiste un fattore tabù a frenare le denunce. Poi, ogni tanto, viene fuori un caso Le Scouarnec e tutti a chiedersi come sia stato possibile, senza nemmeno avere un’idea di quanti altri si stiano consumando all’insaputa delle autorità.