Commento

Monopattini elettrici e pedoni ai ferri corti

Marciapiedi sempre più affollati e convivenza non sempre felice, fioccano i primi divieti in alcune città europee per chi sfreccia in 'trottinet'

foto Keystone
24 settembre 2019
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Marciapiedi cittadini sempre più affollati e convivenza difficile tra pedoni e gli ultimi arrivati: i monopattini elettrici, che hanno stravolto regole e abitudini territoriali.

Sullo stesso fazzoletto di marciapiede circolano frettolosi manager in giacca e cravatta su monopattini elettrici, paciosi turisti in ‘hoverboard’ o ‘segway’ che guardano ovunque ma non la strada, gioiosi ragazzini coi roller che corrono a scuola, pedoni distratti che camminano smanettando sul telefonino. Il marciapiede è diventato una ‘giungla’ cittadina, dove ciascuno, immerso nel suo mondo, pensa di avere la precedenza. La convivenza non è sempre felice. Ero a Monaco di recente, la città in sei mesi si è riempita di monopattini elettrici. Nel paese dell’ordine e del rigore, li vedi posteggiati disordinatamente ovunque sui marciapiedi. E siamo in Germania. Sfrecciano indisturbati e se non stai più che attento rischi di venire falciato. Quando attraversi la strada non sai dove stare, e soprattutto dove guardare, per evitare di addentrarti incautamente sulle piste ciclabili – territorio conquistato a fatica dai ciclisti –, finire sui binari del tram o farti investire da un monopattino che ti arriva silenzioso da dietro. Belli, comodi e sicuramente utili, soprattutto per ridurre il traffico, ma una pacifica convivenza tra monopattini e pedoni è tutta da costruire.

Se i tedeschi tentennano, i francesi vanno verso un divieto per rimettere ordine sui marciapiedi, dove regna l’anarchia. A Parigi hanno letteralmente invaso la città e l’autorità ha emanato un divieto per i monopattini: non possono circolare o parcheggiare nelle zone riservate ai pedoni. Una restrizione che sarà estesa a breve su tutto il suolo nazionale, dopo un braccio di ferro con un gruppo di cittadini paladini della lotta contro i monopattini considerati ‘mezzi pericolosi’. Il divieto non sarebbe ancora sufficiente per gli agguerriti parigini che minacciano di avviare una causa contro la città per ‘messa in pericolo della vita altrui’. Secondo loro, le autorità di Parigi non avrebbero preso le misure opportune per garantire la sicurezza dei pedoni. La rabbia è montata dopo una serie di incidenti, come quello ad una pianista all’Opera di Parigi, investita lo scorso giugno e ancora convalescente.

Anche in Svizzera c’è stato un boom delle vendite di monopattini elettrici, soprattutto nelle città come Zurigo, Ginevra o Lugano, dove partirà in questi giorni la petizione per ‘Una Lugano più vivibile, attrattiva e con meno traffico’, promossa da Ata e sostenuta da una quindicina fra partiti, associazioni e altri enti. La mobilità è una spina nel fianco per molte città.

Molti non sanno che questi nuovi veicoli elettrici sono autorizzati a circolare sulla strada in Ticino solo se omologati e assicurati. Chi non lo fa, ha ricordato su questo giornale la Sezione della circolazione, è nell’illegalità e rischia di pagare fatture a più zeri in caso di incidenti. Non tutti sottostanno alle medesime regole, molto dipende dalla potenza del mezzo.

I monopattini elettrici possono circolare senza targa, senza casco, su ciclopiste o strada. Il marciapiede per loro in Ticino è ‘off limits’. Spesso la ciclopista non c’è e li trovi sui marciapiedi (forse perché si sentono più sicuri), che non sono stati pensati per ospitare così tanti utenti.

Ci vorranno forse tempo e pazienza per abituarsi agli ultimi arrivati, capire le regole e tornare a sentirsi sicuri camminando in città.

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