Commento

Se le strade di Bellinzona raccontano la nostra storia

Bel segnale della Città: segnalare quattro persone particolarmente meritevoli e dedicare loro delle vie. Ma nell'era del digitale andiamo oltre!

Athos Gallino con la moglie nel 2007 al momento del conferimento della cittadinanza onoraria
22 giugno 2019
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Bello! La Città di Bellinzona ha annunciato di voler intitolare due vie a due donne e a due uomini meritevoli. Così ‘Via Parco’ diventerà ‘Via Lucia Buonvicini’ (partigiana, attiva durante la Seconda guerra mondiale lungo la frontiera con la Svizzera), un tratto di ‘Via Linoleum’ a Giubiasco prenderà il nome di Ada Martinoli (già municipale del Borgo per due quadrienni), ‘Via Ospedale’ sarà dedicata ad Athos Gallino (medico e sindaco della Città), mentre ‘Via Belsoggiorno’, sempre a Bellinzona, sarà dedicata al poeta e scrittore Giorgio Orelli. Il Municipio ha così inteso – si legge nel comunicato – ‘rendere omaggio a figure che hanno contribuito a dare lustro alla città di Bellinzona con la loro attività, i loro ideali e il loro esempio’. L’iniziativa è di alto valore civico, oltre che di recupero della memoria e di omaggio a chi, in varie forme, si è speso per la collettività, anche al massimo prezzo, quello della propria vita (com’è stato il caso per la partigiana Lucia Buonvicini).

Il passo compiuto dall’esecutivo ci rammenta quanto scritto dal docente e storico Silvano Gilardoni, nella premessa al volumetto edito dal nostro giornale nel 2004. L’agile pubblicazione, intitolata ‘Impronte di memoria’, raccoglie alcune tracce del nostro passato disseminate sul territorio da monumenti sparsi per città, strade e contrade della Svizzera italiana e spiega ai lettori quale fatto storico o quale persona abbia portato alla costruzione di un determinato monumento. A chi non è capitato di passare accanto ad una lapide, a un busto o a una scritta, dedicati ad un personaggio che significò qualcosa per la nostra terra, senza aver più la benché minima idea di chi fosse quell’illustre volto, o a quale preciso accadimento si riferissero i segni rimasti? Nella sua prefazione Silvano Gilardoni scrisse appunto questo: ‘L’autore sarà contento se questo libretto aiuterà qualcuno ad affinare lo sguardo, ad accorgersi di presenze rese invisibili dall’abitudine e cancellate dalla fretta’.

È proprio questo l’auspicio che deve aver fatto proprio anche la Città di Bellinzona nel decidere di segnalare quattro persone particolarmente meri­tevoli e dedicare loro vie cittadine. Ottimo! Ma, giunti a questo punto, si può andare anche oltre. Riflettiamo: siamo nel 2019, la tecnologia digitale impazza. L’opera di memoria può/deve quindi essere fatta in modo anche diverso. Perché dunque non pensare di abbinare spiegazioni digitali su chi e che cosa sono stati costoro in vita e non limitarsi al fisico cartello? Si potrebbe sfruttare, come detto, anche la tecnologia che con un clic sul telefonino permette di aprire una, due, dieci, cento finestre dedicate ad un determinato personaggio di primo piano o anche a uno più regionale. Un progetto civico-educativo questo che, ai nostri tempi, deve poter essere esteso a coloro – e non sono pochi – che hanno fatto grande (e soprattutto migliore) la comunità e ai quali sono state dedicate tante vie e piazze.

Insomma, non limitiamoci ad aggiungere qualche nome alle centinaia e centinaia già esistenti, ma cogliamo l’occasione per accorgerci anche – come scrisse Silvano Gilardoni – ‘di persone rese invisibili dall’abitudine o cancellate dalla fretta’. O, aggiungiamo noi, cancellate dall’ignoranza, dalla non conoscenza della storia e della civica in chi oggi spesso viene da fuori, o semplicemente è sempre stato qui ma non si è mai curato di loro.

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