È normale: fumo, droga, alcol, additivi alimentari, perturbatori endocrini, neurotossine, mancanza di sonno, inquinamento fonico, elettrosmog, raggi, onde, disumanizzazione, mezzi tecnologici, vita artificiale ecc. distruggono la persona.
“L’educazione positiva” vieta il confronto con l’autorità e il divieto di competizione vieta il confronto coi condiscepoli a scapito dell’elaborazione dell’autostima. Certi ragazzi non sono più capaci di scrivere quindi manca lo sviluppo tra cervello (psico) e mano (motricità). Produciamo esseri snaturati e ci meravigliamo che stiano male. Fa parte dell’œcophobia europea: l’odio della propria casa (cf. Scruton), l’autodistruzione, la rinuncia all’identità, all’originalità, alla religione, anzi, è il rovescio dei valori esattamente come i ragazzi che portano la visiera del berretto sul collo invece della fronte. È voluto dal progetto mondialista col Protocollo di Lisbona del 1999 dell’UE: 10% di élite che comanda 90% di consumatori (cf. Brighelli). Aggiungasi il programma dell’Oms di sessualizzazione dei bimbi fin dall’asilo. Sesso invece di matematica mentre il “Resto del Mondo” fiorisce. Il pericolo dell’immigrazione? Se i nativi sono smidollati, il paese va in mano ai conquistatori. Cosa fare? Dietrofront col ritorno all’educazione/conoscenza/valorizzazione e costruzione dell’individuo responsabile e forte, anche ricorrendo all’insegnamento privato. È tempo di quaresima e ramadan: resistere alla fame, che scuola di volontà/carattere! Sarebbe interessante paragonare il benessere mentale degli adolescenti “credenti praticanti” con quello degli adolescenti “non credenti”. La pratica religiosa contribuisce al benessere psichico?