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Ma non c’è la Nato?

Macron lo ha detto a chiare lettere: la Russia di Putin è una minaccia per l’Europa. Le democrazie del vecchio continente sono in pericolo e devono prepararsi al peggio. Lui (la Francia) mette a disposizione le duecento e passa bombe nucleari che tiene da parte. L’Ue è sostanzialmente d’accordo, denuncia le mire espansionistiche di Mosca e lancia lo storico appello “alle armi”. Se Macron ha le bombe, Bruxelles promette 800 miliardi di euro in panzer e caccia.
Dunque bisogna che l’Europa democratica potenzi i suoi armamenti (lo si pensa anche a Berna) per difendersi dal pericolo russo. Una difesa sino ad ora affidata alla Nato. Ma oggi di questa potente macchina bellica, nata appunto per contrastare Mosca, non se ne parla, come se le sue forze, le basi dislocate in tutta Europa, dal Baltico al Mediterraneo, non ci fossero più. Eppure l’articolo 5 del suo statuto stabilisce che in caso di attacco a un Paese membro, tutti gli altri sono tenuti a intervenire in sua difesa. Né ci si deve dimenticare che è proprio la prospettata entrata dell’Ucraina nella Nato una delle cause del conflitto.
Ecco è questa la domanda che mi pongo e alla quale non trovo risposta. Perché ai timori di Macron e dei suoi pari nessuno obietta: “Ma siamo nella Nato dal 1948, ci siamo affidati ai suoi carri armati per decenni, ritenendola un sicuro baluardo e ora? È scomparsa? O è diventata inaffidabile? O magari, con Trump è un po’ filo-putiniana? Mah!".