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Una risposta a Piero Marchesi

8 febbraio 2025
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Marchesi poteva essere più esplicito il 3 febbraio scorso aggiungendo alla sua filippica contro gli ideologi (e scienziati), per completare il quadro: sì, al consumo sfrenato di energia e di risorse, di inquinamento atmosferico, di produzione di rifiuti, e di conseguente aumento della temperatura dell’atmosfera. E di disastri ecologici, di catastrofi naturali, tutto in crescita esponenziale da 70 anni.

Per un futuro davvero funesto per l’Umanità, varrebbe la pena di ricordare; non solo per i Verdi ma per tutti, anche per i non-ideologi e, pure, per i rappresentanti Udc in Parlamento.

Palesemente a secco di argomenti e di idee, Marchesi vuole spaventare avanzando la prospettiva a effetto di una Svizzera ridotta allo stato dei due Paesi citati, quadro questo messo lì quale esca di facile presa per chi non ha la possibilità di capire o, peggio, si rifiuta d’informarsi.

Da un parlamentare attivo in un paese democratico ci si attendono più consistenti e solidi argomenti da contrapporre ai ben documentati “ideologi radicali”, agli scienziati e ai media che ogni giorno forniscono dati, fatti e risultati di osservazioni scientifiche, misurandosi con loro ponendo sul tavolo argomenti e concreti dati di fatto. Nulla di più facile ed efficace è il fomentar paure piuttosto che proporre soluzioni. La Natura non si preoccupa dell’Umanità.

Riprenderà il sopravvento quando l’uomo non saprà più quali altri guasti produrre nella sua per il momento inarrestabile e travolgente conquista della Terra. Da anni l’IdroSfera, che guida AtmoSfera e BioSfera, lo sta già facendo. Servono esempi?