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La destra e la sinistra

Detta così uno pensa subito alla politica, ed è normale, considerato quella specie di revival della contrapposizione ideologica cui stiamo assistendo oggi, acutizzatasi dopo le recenti affermazioni della destra conservatrice in Italia e, recentemente, negli Stati Uniti d’America. Io, però, vorrei partire da molto più lontano, quando si parla di destra; da Gesù Cristo, quando “resuscitò da morte, salì al cielo e siede alla destra dio Padre Onnipotente”. Pure nelle grandi civiltà greco-romane il potere era normalmente appannaggio della “destra”. Quando ci si incontra e ci si saluta ci si dà la destra. Da noi si cammina e si circola a destra (salvo nei paesi anglosassoni), la maggior parte delle persone sono destre, la destra è rassicurante, positiva per antonomasia, contrariamente alla sinistra, in senso figurato, malaugurante, minacciosa, bieca, tipo sinistro, poco raccomandabile ecc. Da queste categorie sono esclusi i mancini di nascita. Questo preambolo per dire che la destra ha sempre prevalso da tempo immemorabile sulla sinistra. Ma tornando alla politica, intendendo con ciò chi si occupa della cosa pubblica, il termine destra risale alla rivoluzione francese, alla cui assemblea costituente del 1789 i deputati più rigidamente monarchici sedettero alla destra del presidente dell’assemblea. La destra storica in Italia governò il Paese dal 1861 al 1876, proseguendo il completamento del regno monarchico. Nel prosieguo di tempo, dal profilo economico sono quasi sempre stati degli esponenti di destra a promuovere l’industria e le attività produttive collaterali, in una parola a fare impresa e quindi a creare posti di lavoro. Per far ciò occorreva investire capitali, i quali dovevano pur essere remunerati. Ed ecco allora apparire la sinistra, per comodità da far risalire al marxismo, la quale, in estrema sintesi, doveva fare da pendant alla destra egemone, da essa ritenuta troppo potente e sfruttatrice della classe operaia. Da qui via, è venuta a instaurarsi una netta contrapposizione tra i due fronti, destra e sinistra, con delle fasi più o meno acute, specie con l’irruzione del comunismo da un lato e del fascismo/nazismo dall’altro. Pertanto, oggi, si è venuta a creare, specie in Italia, una situazione, alimentata ad arte e specularmente, in cui la destra al potere è considerata fascista, mentre la sinistra comunista o ereditaria tale. Contrasto ideologico rinfocolato sistematicamente dalla sinistra, la quale non riesce a rassegnarsi, non tanto alla propria sconfitta quanto alla vittoria della destra.