laR+ Lettere dei lettori

Sogni?

Per più di un mese sono stato degente in una struttura ospedaliera ticinese, e in quell'ambiente qualche osservazione ogni tanto mi è scappata, anche per impegnare la mente, dando l'illusione di accelerare il tempo accorciando così il periodo di permanenza.

Così, frugando nei ricordi, mi è tornata dalla memoria una situazione legata al mio passato di anziano (vecchio) docente. Più di trent'anni fa il bisogno di innovare l'insegnamento della matematica nelle scuole medie aveva condotto ad approfondire una linea di avvicinamento alla materia, riportata in una serie di pubblicazioni conosciute come “Progetto Nuffield” e note con un motto sintetico: “Se odo dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco”: parole sante anche oggi, specie se ci si guarda intorno e ci si rende conto che di gente (politici) capace di fare prima di aver capito ce n’è ancora molta.

E qui un'idea, balorda fin che si vuole, ma pur sempre con aspetti interessanti: se alla presentazione delle carte per le credenziali in occasione di un'elezione bisognasse certificare anche l'avvenuto svolgimento di un'attività sociale? Mica tanto, per esempio, qualche tempo su e giù per i corridoi degli ospedali correndo a vuotar pappagalli, lavar padelle o rincuorar degenti?

E non solo negli ospedali, ma in quanti altri ambienti con altri operatori si potrebbe fare qualcosa di analogamente valido?

Una miseria, lo so, ma forse basterebbe a considerare meglio le decisioni del momento, trattenendosi dal far vedere con quale faccia tosta ci si possa buttare a pigiare quei bottoni invece di quegli altri, approvando misure finanziarie che mostrano già da lontano le caratteristiche dell'idiozia?

Poca roba, lo so, ma che permetterebbe di concretizzare personalmente il concetto del "se faccio capisco": che bello capire prima di fare, oggi ancor più di allora...

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔