Furono eliminati a migliaia i figli maschi del popolo d’Israele che nascevano al tempo della prigionia nella terra del faraone. Passarono i secoli e un'altra strage si compì per mano del re Erode. Sempre comunque bimbi di stirpe ebraica. Tante furono le stragi che subirono gli ebrei in tutto il mondo. Stragi anche contro i loro bambini innocenti.
Ora sono i figli dei palestinesi che muoiono a migliaia. Altri resteranno menomati per sempre. Qual è la colpa di un bambino? Ora ci sono ancora e di nuovo mamme, papà, nonni che sono nel dolore perché non hanno potuto proteggere i loro figli. A che serve la memoria se infliggi il medesimo dolore che subirono i tuoi predecessori? Abraham generò prima Ismaele con la schiava Agar e poi Isacco con la moglie Sarah. Nella Genesi è scritto che il Dio unico promise prima ad Abramo e poi a Agar “di Ismaele ne farò una grande nazione” (Gen 21, 18). I discendenti di Ismaele, i palestinesi, sono però trucidati ora dai discendenti di Isacco. Non pensano questi ultimi che stanno andando contro la volontà del Dio che pregano? Nulla eccepiscono i loro rabbini?
Isacco e Ismaele furono fratelli che gli avvenimenti divisero, ma si ritrovarono assieme davanti alla caverna di Macpela (Gen 25, 9-11) e assieme seppellirono il loro comune padre che li generò, Abraham.
Forse non è tardi per questi due popoli di ritrovarsi in quel medesimo posto per provare a costruire la pace tra loro. Ci vuole memoria. Dalla strage d’Egitto si salvò Mosè che condusse il suo popolo verso la salvezza con schiena diritta, dalla strage di Erode si salvò Gesù e i suoi seguaci sono ora sparsi in tutto il mondo. Dalle stragi sempre qualcuno si salva. Da questa dei palestinesi, un qualche bimbo si salverà di certo, diventerà grande, avrà il cuore avvelenato per via del sangue innocente che ora viene versato, avrà memoria! E l’energia rescissa dei morti di adesso scorrerà nelle sue vene. E dopo? Saremo d’accapo?