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Attacco al pensiero libero

L’articolo/pubblicità pubblicato a pagina 14 de "la Regione" di giovedì 9 novembre 2023 e scritto da Josepphine Dufur mi ha dato veramente fastidio, capisco che un giornale vive anche di pubblicità ma l'ho trovato brutto.
Già il nome di chi pubblica la “Spazio libero Sa” (una società in teoria sciolta da qualche mese) fa scattare dei campanelli d’allarme, spesso la propaganda sottolinea proprio quello che manca (basta vedere quale delle due Germanie era quella con la "democrazia" nel nome).
Il titolo “Attacco al pensiero libero” invece è proprio appropriato in quanto descrive quello che l’articolo intende fare negando il Paradosso Karl Popper, che giustamente dice che una società tollerante ha il diritto di non tollerare gli intolleranti.
Per assicurarci che lo spazio pubblico rimanga fertile la soluzione non è certo:
- né frammentare lo spazio pubblico in tanti pezzetti cercando di facilitare la polarizzazione e manipolazione delle persone discreditando i media usati dalla maggioranza, e alimentando teorie sempre più estreme e distaccate dalla realtà;
- né garantire una libertà senza limiti a chi lo vuole sovvertire, usando solo il nome dei nostri valori, e non la loro sostanza.
Una tradizione svizzera di cui sono fiero è quella di riuscire a far convivere diverse realtà etniche e linguistiche. Una cosa non sempre semplice, e che richiede spesso compromessi a tutti, ma che ha dato grandi risultati.
Ed è meglio che mi fermi qui, perché a casa con il Covid avevo scritto una risposta dettagliata, ma in fondo è evitare di dare spago ai provocatori, che vogliono che si parli di loro e gli si faccia pubblicità.

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