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Gaza: l’indifferenza è il nemico peggiore

(Ti-Press)

Prima della seduta dell’11 marzo il gruppo Verdi del Ticino ha avanzato una proposta di risoluzione cantonale per chiedere un cessate il fuoco immediato e lo stanziamento di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. La proposta è stata affossata dalla maggioranza dell’Ufficio presidenziale prima che potesse essere affrontata in aula. Tra le motivazioni che potesse essere un atto semplicemente declamatorio.

Tuttavia, per chi ha la memoria corta, una risoluzione simile era già stata accettata, la guerra era un’altra, i paesi coinvolti Russia e Ucraina. Inutile dire che le maggioranze politiche soffrono della sindrome del “due pesi, due misure”: per ciò che succede nel Medio Oriente poche parole, poca empatia. Oltre a ciò, le risoluzioni vengono spesso considerate inutili e declamatorie. Eppure, si tratta di strumenti democratici per spingere il livello federale ad agire, là dove il Cantone non ha margine di legiferazione diretta. Inutile quindi? Non proprio, già il Canton Giura ha avanzato le stesse richieste. Una voce di denuncia e richiamo all’azione da parte di un Cantone in più avrebbe sicuramente giovato a dare forza a quanto la popolazione chiede disperatamente da mesi scendendo in piazza: un cessate il fuoco immediato e permanente, giustizia e tutela per la popolazione di Gaza.

Immagini raccapriccianti raggiungono tutte e tutti noi giornalmente, mittente il popolo palestinese martoriato sotto le bombe e l’invasione israeliana. Un’altra riflessione fine a sé stessa, ma doverosa: il silenzio è complice. Un silenzio di cui non volevamo macchiarci. Buon Eid al Fitr, un augurio amaro, ma con la speranza che possa portare a una nuova pace.

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