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8 marzo: quando il coraggio si fa donna

Tre donne coraggiose, in un contesto molto fragile, il Burkina Faso, uno dei Paesi più poveri al mondo, che da anni lottano per le donne e la loro terra. Mariam Maïga, che ha cambiato il destino di migliaia di donne al nord del Paese, purtroppo deceduta pochi giorni fa; Blandine Sankara, pioniera nel promuovere la sovranità alimentare e l’agro-ecologia alla periferia della capitale, sorella del presidente Thomas Sankara assassinato nel 1987; Honorine Soma, "sage femme", instancabile animatrice della clinica ostetrica di Wolobougou da lei creata al sud del Paese.

Situazione di grande instabilità politica (due colpi di Stato militari in otto mesi nel ’22), continui attacchi terroristici, problemi endemici di povertà, fame e tensioni etniche. Massiccio afflusso di profughi interni (circa 2 milioni) fuggiti dalle loro terre specie verso le città: Ouahigouya al nord, Bobo-Dioulasso al sud e verso la capitale Ouagadougou. Il Paese, pacifico fino al 2015, è alle prese con un’insurrezione guidata da gruppi terroristici jihadisti ma anche con tensioni interne che sfociano spesso in atti criminali.

In tale preoccupante contesto, Mariam, Blandine e Honorine, hanno operato con indomabile convinzione e coraggio, da anni, per migliorare la vita delle popolazioni locali, in special modo per cambiare le mentalità correnti, sensibilizzare uomini e donne sulla condizione femminile, lottare contro la povertà, migliorare le condizioni igieniche e sanitarie, alimentari, ecologiche, nei villaggi e in città. Hanno incarnato i migliori principi femminili: l’ancoramento alla terra e lo sviluppo della sovranità alimentare, le colture bio, il consumo locale e l’educazione agro-ecologica (Blandine); la lotta per l’acqua con la promozione di pozzi, l’agricoltura, l’igiene in molti villaggi, le cure infermieristiche, i centri nutrizionali, l’educazione, edificando scuole primarie e dell’infanzia, sviluppando il sostegno scolastico e un’importante biblioteca in città (Mariam); la lotta contro le mutilazioni genitali femminili, l’offerta di servizi ostetrici a modico costo per le donne povere, in una regione rurale priva di strutture sanitarie, tramite la clinica da lei creata (Honorine).

In Burkina Faso, la giornata della donna è una giornata di festa nazionale molto sentita, celebrata con sfilate e manifestazioni: molte donne si confezionano o si procurano il miglior abito.

Thomas Sankara, nel suo programma, poneva una grande attenzione alla donna e alle problematiche femminili: l’educazione sessuale, la contraccezione e la pericolosità dell’infibulazione, l’abolizione del matrimonio forzato; celebrò la giornata dei mariti al mercato. Tentò invano di dare alle donne, per legge, una parte del salario dei propri mariti perché riteneva che queste fossero più abili nel gestire il denaro di molti uomini. Vietò la prostituzione.
«Se perdiamo la lotta per la liberazione della donna – disse Sankara l’8 marzo 1987 – avremo perso il diritto di sperare in una trasformazione positiva superiore della nostra società. Ed è a questa nobile lotta che siamo tutti invitati, uomini e donne».

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