I dibattiti

Una zona a 30 orari ingiustificata a Balerna

Moderare il traffico nel quartiere Caslaccio non serve. E alcuni residenti si sono già fatti sentire

Balerna dall'alto (Ti-Press)
16 novembre 2020
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In barba all’opposizione scritta dei cittadini, il Municipio di Balerna è dunque intenzionato a tirar dritto per la sua strada, approvando l’introduzione di una zona 30 km/h nel piccolo, tranquillo e discosto quartiere di Caslaccio. Come recita la definizione, la zona 30 km/h è una forma d’intervento urbanistico per la moderazione del traffico nella viabilità urbana. Orbene, in questo caso non c’è proprio nulla da moderare o da urbanizzare! Infatti, è impossibile percorrere la strada del quartiere e le sue curve a gomito senza visuale a una velocità superiore ai 30 km/h: si deve viaggiare al massimo a 15-20 km/h, altrimenti si va a sbattere. Per cui, voler imporre i 30 km/h è un non senso. Sono anche soldi dei contribuenti buttati alle ortiche.

Non siamo per nulla contrari alle zone 30, ma qui proprio non ci siamo! Per sincerarsene, consigliamo al sindaco di compiere un giro di prova con la sua vettura. Detto questo, ci chiediamo se l’intento dell’utopico progetto zona 30 non sia un altro. E sì che lo è: con i pieni poteri della maggioranza praticamente assoluta di cui gode, il sindaco Luca Pagani, pungolato da un influente correligionario della zona, vuole dunque sgomberare il quartiere dalle “fastidiose” auto degli abitanti, posteggiate dietro casa. I veicoli sono lì da oltre 50 anni, ossia da quando la strada era ancora privata, poi ceduta dai confinanti al Comune. Ora, quest’ultimo ne vuol fare uno strumento di lucro, a scapito dei cittadini che vi abitano. Sì, perché le poche auto in sosta da decenni, che non hanno mai intralciato chicchessia e semmai fungono da moderatore di un traffico inesistente, dovranno essere posteggiate a pagamento nella prevista zona blu, con multe per chi sgarra! Insomma: oltre al danno anche la beffa! Perché prendersela con gli onesti contribuenti?

Il progetto di zona blu, elaborato da un ufficio d’ingegneria e finanziato sempre dall’ignaro pantalone, prevede solo una manciata di stalli, di cui uno, per esiguità di spazio, piazzato in un primo tempo, guarda caso, proprio davanti all’idrante del quartiere (sic!). Al di là del fatto di dover pagare ingiustamente, i 5 stalli previsti non saranno mai in grado di accogliere tutte le vetture del comparto “Belvedere-Caslaccio”, che dovranno andarsene altrove. In caso di aiuto domiciliare (Spitex) in questo quartiere di anziani, le multe saranno prese a carico dalle casse malati? Il capriccio - perché non potremmo definirlo altrimenti - di imporre a ogni costo questa improponibile zona blu solleva delusione e rabbia. Insomma, veri e propri
“fasctidi grass” comunali, in piena pandemia da Covid e con problemi anche viari di gran lunga più urgenti (basti pensare alla pericolosa e trafficata confluenza stradale di Mercole, che annovera già più di una vittima). Complimenti!

Questa decisione surreale del Municipio, dettata dal Sindaco, con il bene placido di tutti i partiti (Lega esclusa, che si è giustamente opposta) schierati come un sol uomo, rispecchia un Comune dove l’opposizione democratica è solo una chimera. Il ricorso all’autorità cantonale è già pronto, nella speranza che in questo caso si giunga a conclusioni più assennate. Eravamo convinti che il sindaco difendesse tutti i suoi “sudditi”, privilegiando il buon senso. Dobbiamo ricrederci e da tempo! Ovviamente - e lui ne è consapevole - non potrà contare nelle Comunali di aprile sulle nostre simpatie. I capricci si pagano.

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