'Banksy ha colto nel segno: adesso sta anche a noi, come autorità politica e partner istituzionali, sostenere con concretezza i nuovi sogni di un bambino'

“Oggi gioco con la super infermiera”. Nella sua ultima opera, donata a un ospedale inglese, l’artista Banksy raffigura attraverso la gioia di un bimbo la riconoscenza per il lavoro svolto dal personale sanitario. Non Batman, non Superman: il bambino alza al cielo il pupazzetto di un’infermiera munita di mascherina e, soprattutto, di mantello da super eroina. La protagonista in cui immedesimarsi oggi è lei: l’infermiera. Per darle un nome, potrebbe essere Florence Nightingale, la donna nata a Firenze esattamente duecento anni fa e alla cui data di nascita – il 12 maggio appunto – si celebra in suo onore la Giornata internazionale delle infermiere e degli infermieri. Fu infatti Florence a contribuire in modo determinante allo sviluppo dell’infermieristica moderna, e fu sempre lei a nobilitarne la professione.
La pandemia di Covid-19 ci impone di fermarci non soltanto per applaudire chi da settimane lavora con competenza e abnegazione per la presa a carico dei malati, ma anche per riflettere alla fragilità del nostro sistema, fortemente dipendente da personale non residente. Quasi un infermiere su due oggi abbandona prematuramente il mestiere, e la durata d’esercizio della professione nelle cure è in media di 15 anni (sono i dati dell’Obsan, l’Osservatorio svizzero della sanità). Sempre l’Obsan dà conto delle motivazioni principali per cui l’attrattività è venuta meno: la troppa burocrazia che sottrae tempo al letto del paziente, il carico di lavoro eccessivo, le condizioni salariali e la difficoltà a conciliare lavoro e famiglia. Proprio quest’ultimo punto ci ricorda quanto sia importante sostenere il principio delle pari opportunità.
Quel che è certo, e Banksy ce lo ha messo sotto gli occhi, è che in questi tempi di Covid il fascino della professione ha ripreso… quota. Da questa esperienza dobbiamo saper cogliere anche le opportunità che il virus ci ha messo davanti, rimboccandoci le maniche e lavorando agli scenari sul lungo termine anche in questo campo: creare maggiori possibilità formative e lavorative nel campo sanitario e socio-sanitario. In questi settori, le prospettive occupazionali in ambito infermieristico e delle cure sono più che ottime e dovremo riuscire a orientare i nostri giovani anche in questa direzione. Avevamo iniziato a ragionarci già in tempi non sospetti, chiamiamoli così. Ora con le sue brusche maniere il Covid ci ha dato un’altra spinta e sarebbe da incauti passare oltre. Perché Banksy ha colto nel segno: adesso sta anche a noi, come autorità politica e partner istituzionali, sostenere con concretezza i nuovi sogni di un bambino.