laR+ Dib. elettorale

Proporre soluzioni e non lamentarsi

Nella campagna elettorale in corso, tantissimi sono i temi e le proposte messe in campo dai candidati. A Lugano emerge ad esempio una convergenza ampia verso la necessità di mantenere delle buone prestazioni sociali, come pure di avere delle finanze solide; il lungolago come gioiello da valorizzare oppure il potenziamento dei servizi alle famiglie; il tessuto economico e le infrastrutture all’avanguardia; una visione di città leader per il cantone, con un alto livello di sicurezza.
Ho messo a disposizione la mia candidatura, in Municipio e in Consiglio Comunale per la Lista n° 4 (Il Centro), perché credo nella politica delle soluzioni. La mia esperienza operativa, prima in ambito industriale, poi nella formazione e oggi nella direzione di una grande organizzazione, mi fa dire che occorre sporcarsi le mani per proporre soluzioni realizzabili. Perché questo avvenga occorre una visione chiara del domani e molto pragmatismo. La nostra città non ha bisogno di maghi ma di persone che sanno lavorare con passione, impegno e intelligenza organizzativa. I cittadini non hanno bisogno né di lezioni di economia né di ricette ammuffite.
Lugano, con le sue centinaia di nazionalità presenti, deve affidarsi a politici ricchi di competenze ed esperienze realizzative e non a stregoni che vivono di slogan. Ripartire dalle comunità e dai cittadini, studiando una nuova modalità di dialogo con i quartieri, che sono diversi tra loro ma complementari per lo sviluppo della città.
Su tutti, il punto 10 del programma del Centro sintetizza la mia scelta di dare un contributo al bene comune della nostra amata città: l’istituzione di un Dicastero del partenariato pubblico-privato, per rilanciare i progetti dormienti in ambito di abitazioni a pigione moderata, degli asili nido, della cultura e degli eventi congressuali ecc.
Un tema su cui i candidati dicono poco è relativo allo spaccio e al consumo di droga nei parchi. La soluzione non ce l’ha in mano nessuno ma voltare lo sguardo verso il lago non cancella lo squallore. Una cosa si potrebbe iniziare a fare: lottare senza quartiere contro lo spaccio e i criminali che ci stanno dietro. Parallelamente dialogare tra tutte le forze politiche e gli attori sociali per provare diverse soluzioni di aiuto ai disperati, vittime dei venditori di morte.
Concludo questa breve opinione richiamando lo stile del fare politica che meglio mi si addice. Non una politica del rancore e della lamentela, non una politica della caccia ai nemici ma una politica col sorriso che viene dal piacere del mettersi a disposizione della comunità. Una politica della gratitudine per le tante fortune che la nostra città ha e che intende valorizzare: dalla bellezza dei paesaggi, all’aria pulita, all’abbondanza di acqua, al benessere diffuso e alle tante opportunità che esistono. Certo serve impegno e fatica, bisogna fare la gavetta, come dicevano i vecchi! Una politica della speranza per ciò che ci manca e che siamo sicuri di riuscire a conquistarci lavorando tenacemente.

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