Estero

Spagna approva embargo armi a Israele, Sumar chiede rigore

Il decreto include eccezioni, ma Sumar vuole un divieto totale senza deroghe.

23 settembre 2025
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La forza politica di sinistra Sumar, alleata del Partito Socialista Operaio Spagnolo (Psoe) nel governo progressista della Spagna, ha accolto con favore l'approvazione del decreto legge per l'embargo totale di armi a Israele, annunciato dal premier Pedro Sanchez. Il decreto è stato approvato oggi dal Consiglio dei ministri.

Il prossimo passo sarà l'approvazione del decreto da parte del Congresso spagnolo, che dovrà avvenire entro 30 giorni. Sumar ha espresso il desiderio che il decreto venga presentato alla Camera bassa come progetto di legge, in modo da poter apportare emendamenti e ampliare l'ambito di applicazione, evitando qualsiasi eccezione all'embargo, come indicato in una nota del partito.

Attualmente, il decreto include una clausola che prevede "eccezioni puntuali" al divieto di compravendita di materiale di difesa a Israele, giustificate da "motivi di sicurezza nazionale" e determinate dal Consiglio dei ministri.

Sumar, fondato dalla vicepremier Yolanda Diaz, ha dichiarato che si opporrà a qualsiasi operazione che venga proposta come eccezione all'embargo attraverso il Consiglio dei ministri.

Il partito ha ricordato che la Spagna, insieme a Slovenia, Belgio e Paesi Bassi, già prevedeva un divieto parziale di vendita o acquisto di armi da Israele. Tuttavia, con la misura adottata oggi, la Spagna diventa il primo Paese a vietare non solo l'esportazione di armi, ma anche il transito di combustibili e l'importazione di prodotti o servizi dai territori palestinesi occupati. Sumar auspica che questa iniziativa possa tracciare la strada per un embargo simile in tutta l'Unione Europea.