Il rapporto evidenzia piani di sequestri, uccisioni e cyber-intrusioni da parte dell'Iran sul suolo britannico
Il Regno Unito continua a riscoprire vecchi 'nemici' in tempi di politiche di riarmo: lo conferma un rapporto pubblicato oggi a Westminster dal comitato parlamentare di controllo sulla sicurezza e l'intelligence, che evoca una minaccia "crescente e imprevedibile" da parte dell'Iran.
Il rapporto attribuisce all'Iran piani di sequestri, uccisioni, spionaggio e cyber-intrusioni sul suolo britannico, oltre a descrivere tuttora come un pericolo i programmi nucleari condotti dalla Repubblica Islamica in patria, oggetto nelle scorse settimane degli attacchi d'Israele e Usa.
Nel testo - illustrato dal presidente del comitato, Kevan Jones, membro della Camera dei Lord e del gruppo Labour Friends of Israel - si parla in particolare di "un'impennata netta" delle minacce fisiche iraniane a oppositori ed esuli residenti nel Regno, nonché a potenziali bersagli israeliani (diplomatici o di altro genere) e legati alla comunità ebraica britannica. Ma anche di potenziali pericoli a più vasto raggio contro gli interessi e la sicurezza nazionale della Gran Bretagna. E si denuncia "un elevato desiderio di azioni offensive" da parte dei servizi segreti dell'Iran, "intensamente finanziati", in particolare in chiave "asimmetrica".
"Sebbene meno strategica e di portata inferiore a quella di Russia o Cina, la minaccia dell'Iran - sostiene Jones - è ad ampio raggio e non va sottostimata: poiché è tenace e, soprattutto, imprevedibile".