Estero

Conflitto in Iran provoca quasi mille vittime in 12 giorni di attacchi

Tra le vittime anche donne e bambini. Tensioni crescenti tra Teheran e l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica

30 giugno 2025
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L'Iran conta i suoi "martiri" della guerra dei 12 giorni. Sono almeno 935 le persone uccise dagli attacchi di Israele che hanno iniziato a colpire il Paese il 13 giugno.<\/p>

Tra loro "38 bambini e 132 donne, alcune delle quali incinte", ha sottolineato il capo della Magistratura iraniana, Asghar Jahangir, annunciando il bilancio delle vittime, "identificate per ora". Parlando anche di quelle dell'attacco alla famigerata prigione di Evin: almeno 79 tra detenuti, staff, guardie e abitanti della zona limitrofa.<\/p>

Quello ufficiale è un quadro diverso dal rapporto di Human Rights Activists News Agency (Hrana), l'organizzazione non governativa indipendente iraniana che si occupa di diritti umani, secondo cui sono invece 1190 le persone che hanno perso la vita a causa degli attacchi mentre i feriti sono stati 4475. In base al rapporto della ong, tra le persone uccise 436 sono civili, 435 militari e non è ancora stato possibile identificare gli altri 319 morti.<\/p>

Mentre Teheran conta le sue vittime, i macchinari edili hanno iniziato a scavare presso il sito atomico di Fordow, a sud di Qom, bombardato dagli Stati Uniti. Lo provano immagini satellitari pubblicate dalla Bbc, che mostrano un escavatore e una gru in cima a una strada di accesso di nuova costruzione, nei pressi di un'area colpita dalle bombe americane che hanno distrutto i bunker. Più in basso, lungo il pendio della montagna, sono visibili un bulldozer e un camion. I mezzi, secondo i fotogrammi, lavorano anche all'ingresso del sito e presso un edificio bombardato sul lato est del complesso, entrambi danneggiati dagli attacchi israeliani il giorno successivo ai bombardamenti Usa. I lavori di costruzione potrebbero includere il riempimento dei crateri, la valutazione dei danni e il campionamento radiologico, ha sostenuto l'esperto di armi nucleari David Albright dopo avere analizzato le immagini.<\/p>

Nel frattempo, non si placa lo scontro tra la Repubblica islamica e l'Agenzia internazionale per l'Energia atomica (Aiea), con cui il Parlamento iraniano ha deciso di sospendere la cooperazione, dopo che Teheran aveva accusato il direttore Rafael Grossi di essere complice di Israele. Una posizione che ha scatenato la condanna di Francia, Germania e Gran Bretagna, i tre Paesi europei parte dell'accordo sul nucleare iraniano del 2015, da cui gli Usa si ritirarono solo pochi anni dopo, imponendo nuove sanzioni su Teheran, che riprese ad arricchire l'uranio anche oltre i limiti stabiliti dal patto.<\/p>

"Esortiamo l'Iran a prendere tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza del personale dell'Aiea'', si legge in un comunicato firmato dai ministri degli Esteri di Londra, Berlino e Parigi. Ma l'Iran resta su posizioni rigide e il presidente, Masoud Pezeshkian, ha ribadito le critiche contro Grossi, parlando di un approccio "distruttivo" da parte del capo dell'Aiea, anche in una telefonata con Emmanuel Macron, dove il capo di Stato francese ha esortato l'Iran a proseguire la cooperazione con l'agenzia atomica dell'Onu e a mantenere un dialogo con i Paesi europei.<\/p>

La diplomazia resta comunque per ora in stallo e la Repubblica islamica è disponibile a tornare al tavolo negoziale con Washington solo se gli Stati Uniti escluderanno nuovi attacchi in suolo iraniano. Questa è la condizione per riprendere i colloqui dettata dal vice ministro degli Esteri, Majid Takht-Ravanchi, secondo cui l'Iran potrebbe discutere limiti sull'arricchimento dell'uranio ma non è disposto a rinunciare alla possibilità di farlo per scopi che definisce pacifici.<\/p>