Dopo le dimissioni, Yusuf assume un nuovo ruolo nel partito di Nigel Farage, guidando il "Doge team"
Allarme rientrato in casa Farage: è infatti durato soltanto 48 ore il "divorzio" di Zia Yusuf dal partito britannico Reform UK che si era dimesso lo scorso giovedì dalla presidenza della formazione guidata da Nigel Farage, e con un messaggio che sembrava inequivocabile: "Non credo più che lavorare per far eleggere un governo di Reform sia un buon uso del mio tempo", aveva scritto su X.
Ebbene, nelle scorse ore la marcia indietro e l'annuncio che non solo in Reform Uk resta, ma che assume anche un nuovo incarico, guidando quello che il partito chiama il suo "Doge team", sul modello del dipartimento per l'Efficienza del Governo istituito dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Il messaggio su X poi, dettato dallo "sfinimento", ha spiegato Yusuf. "Nelle ultime 24 ore ho ricevuto un numero enorme di messaggi affettuosi e sentiti da persone che hanno espresso il loro sgomento per le mie dimissioni, esortandomi a riconsiderare la mia decisione", ha scritto su X. "Sono entrato in politica convinto che Nigel Farage fosse l'uomo giusto per raggiungere questo obiettivo. Dopo aver letto i messaggi, credo in queste cose più che mai", ha spiegato. "So che la missione è troppo importante e non posso deludere le persone. Quindi, continuerò il mio lavoro con Reform, con un impegno raddoppiato", ha aggiunto.
L'uscita di scena di Yusuf aveva scatenato un terremoto ai vertici di Reform UK, partito britannico trumpiano anti-immigrazione che i sondaggi degli ultimi mesi danno in piena ascesa e al primo posto nei consensi nazionali con ampio margine sul Labour di governo di Keir Starmer. Perdere un pezzo da 90 come Yusuf voleva dire però offrire il fianco alle accuse d'inaffidabilità delle forze rivali.
A scatenare lo scontro era stata l'uscita improvvisa di una deputata neo-eletta, l'ex giudice di pace Sarah Pochin, a favore di una crociata per vietare il burqa nel Regno Unito alle donne di fede islamica d'una certa provenienza. Una proposta liquidata come "stupida" da Zia Yusuf, businessman multimilionario 39enne figlio di genitori musulmani provenienti dallo Sri Lanka e da quasi un anno braccio destro di Farage in veste di presidente del partito, il quale - non avendo ricevuto sostegno espliciti da parte del leader - aveva annunciato le proprie dimissioni a sorpresa.