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Europa al voto: ma gli italiani in Svizzera dovranno rientrare

L'Italia, a differenza delle elezioni nazionali, non consente di votare per posta da Paesi non-Ue. Per francesi, portoghesi e spagnoli seggi nei consolati

In sintesi:
  • Lo Stato italiano, insieme alla Bulgaria, permette il voto all'estero solo a chi risiede in uno Stato Ue
  • I cittadini italiani potranno usufruire di agevolazioni sui viaggi in treno e aereo e sui pedaggi autostradali per votare nei comuni di iscrizione anagrafica
Europa al voto
(Keystone)
6 giugno 2024
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Ha preso il via oggi, 6 giugno, con l'apertura dei seggi in Olanda, la maratona delle elezioni europee, che avrà il suo culmine domenica 9 giugno quando andranno al voto 20 Stati membri su 27. Alle urne sono chiamati 373 milioni di cittadini dei 27 Stati membri dell'Ue, che eleggeranno i 720 deputati del Parlamento europeo nelle prime elezioni dopo l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea in seguito alla Brexit.

Le elezioni europee hanno una forte caratterizzazione transazionale, poiché i cittadini degli Stati membri possono votare per l'Europarlamento anche se si trovano in un altro Paese dell'Unione europea o, in molti casi, anche se si trovano in Paesi extra-Ue, recandosi ai seggi a livello locale, per posta o nei consolati e nelle ambasciate del Paese di origine.

Francesi, portoghesi e spagnoli nei consolati, italiani solo in Italia

Anche in Svizzera, dunque, i cittadini dell'Ue potranno votare per il rinnovo del Parlamento europeo, con un'eccezione rilevante, almeno dal punto di vista numerico: i cittadini italiani, infatti, che costituiscono la comunità straniera più numerosa nella Confederazione, dovranno necessariamente rientrare nel proprio Comune di iscrizione Aire (l'anagrafe italiana dei residenti all'estero) per poter esercitare il diritto di voto. Questo perché l'Italia, insieme alla Bulgaria, consente il voto dall'estero ai propri cittadini solo se residenti in un altro Stato membro dell'Ue: Malta, Slovacchia, Republica Ceca, Irlanda non concedono invece tout court il voto dall'estero, sia da Paesi Ue sia extra-Ue, mentre la Grecia, ad esempio, lo permette solo ai cittadini greci o dell'Ue con una residenza legale nel Paese ellenico.

Se dunque, ad esempio, in Svizzera i tedeschi potranno votare per posta e i francesi, gli spagnoli e i portoghesi presso consolati e ambasciate nella Confederazione, chi fra gli oltre 340'000 cittadini italiani residenti nel nostro Paese volesse esprimere il proprio voto dovrà sobbarcarsi un viaggio, anche lungo in certi casi.

Previste agevolazioni su treni, autostrade e aerei

Per questo motivo, nei giorni scorsi agli italiani in Svizzera, come nel resto dei Paesi extra-Ue, è stata recapitata a domicilio una cartolina che, presentata insieme alla tessera elettorale e a un documento, permetterà di ottenere agevolazioni: per i viaggi in treno, il 60% di riduzione sulle reti regionali e locali di Trenitalia e Trenord e sui treni Italo, l'esenzione dal pedaggio autostradale o, infine, 40€ di sconto per un volo della compagnia di bandiera Ita.

La questione ha suscitato perplessità fra gli italiani residenti in Svizzera, alimentate soprattutto dal fatto che, invece, per le elezioni politiche per il Parlamento italiano è consentito il voto per corrispondenza che, come spiega a laRegione il console generale d'Italia a Lugano Gabriele Meucci «in realtà passa comunque attraverso gli uffici consolari. Questo, però, crea delle aspettative rispetto alla possibilità di votare nello stesso modo anche per le elezioni europee». Qual è dunque la ragione di tale differenza? «Il principio che l'Unione europea vuole fare prevalere è quello della cittadinanza europea: da qui discende la possibilità di votare per il Parlamento europeo, come cittadini Ue, nello Stato membro in cui si vive, si lavora, si pagano le tasse, insomma, dove si è integrati in una comunità. Il cittadino italiano in un Paese Ue vota per candidati francesi, tedeschi, portoghesi, in generale per le persone con cui condivide la propria vita quotidiana. In base a ciò, chi vive in uno Stato extra-Ue non rientra in questo caso, non essendo comunque rappresentato dal Parlamento europeo come cittadino Ue: se si vuole esprimere comunque un voto, lo si fa allora sulla base dell'appartenenza alla comunità nazionale di origine, dunque rientrando in Italia e votando per i candidati del proprio Paese natio. Altri Stati concedono la possibilità di votare nelle sedi diplomatiche, ma è un po’ un escamotage con il quale si "finge" di essere in patria, cosa che peraltro l'Italia permette proprio negli Stati Ue, come terza via fra il votare secondo le modalità dello Stato di residenza o il rientro in patria: un metodo che, in linea di principio, contrasta con il principio di cittadinanza europea di cui sopra».

Europee: una base comune, poi regole diverse da Stato a Stato

I seggi da rinnovare saranno 720, ripartiti proporzionalmente fra gli Stati membri in ragione della popolazione, con la Germania a occupare una fetta maggiore del Parlamento di Strasburgo con 96 deputati e Cipro, Malta e il Lussemburgo che portano in aula 6 deputati a testa.

Le regole comuni europee impongono che venga utilizzato un sistema elettorale con ripartizione proporzionale dei seggi: ogni Paese membro sceglie se consentire il voto di preferenza, come l'Italia, o di ricorrere a liste bloccate, e se suddividere o meno il proprio territorio in circoscrizioni elettorali. Per gli Stati membri che portano a Strasburgo più di 35 deputati è obbligatorio fissare una soglia di sbarramento per l'accesso alla ripartizione dei seggi, che può variare dal 2 al 5%, mentre per gli altri Stati è possibile introdurre facoltativamente tale soglia fino a un massimo del 5%.

Regole, età dei votanti e dei candidati cambiano da Paese a Paese. In Belgio, Bulgaria, Grecia e Lussemburgo il voto è obbligatorio. In Austria, Belgio, Malta e Germania si potrà votare a partire dai 16 anni, dai 17 in Grecia. In tutti gli altri Stati l'età richiesta è 18 anni. I candidati dovranno avere minimo 25 anni in Grecia e in Italia, minimo 23 in Romania, 21 in Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Irlanda, Lettonia, Lituania Polonia, Slovacchia e Cipro, mentre negli altri la soglia minima è 18.

Varie le modalità di voto da uno Stato membro all'altro: oltre al voto di persona ai seggi, buona parte degli Stati consentono il voto per posta o, come accennato, nelle sedi diplomatiche per i cittadini Ue residenti. L'Estonia, unico dei 27 Stati Ue, consente il voto elettronico online.

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