Washington agisce con il sostegno dell’Ue e del G7
Gli Stati Uniti hanno fatto la prima mossa contro l'Iran in risposta all'attacco missilistico su Israele di sabato notte: sanzioni per chi è coinvolto nella fabbricazione e nella vendita di missili e droni. E il G7 ha offerto la sua sponda a Washington, perché un'intesa politica su questo dossier verrà messa nero su bianco nel comunicato finale del vertice dei ministri degli Esteri che si è aperto oggi a Capri, sotto la presidenza italiana. Su nuove sanzioni legate alle armi di Teheran converge anche l'Ue, come è emerso dal Consiglio dei leader riuniti a Bruxelles.
Tutti segnali di compattezza del blocco occidentale nel sostegno allo Stato ebraico, che vuole essere allo stesso tempo un incentivo all'alleato perché eviti una contro-rappresaglia massiccia nei confronti del regime degli ayatollah. L'impegno comune, ha sintetizzato il vicepremier Antonio Tajani, è fare di tutto per evitare un'ulteriore escalation in Medio Oriente. Lo spettro di un confronto militare ancora più duro tra Iran e Israele agita la comunità internazionale, che sta moltiplicando i propri sforzi per scongiurare questo scenario, in una fase già drammatica a causa del conflitto a Gaza.
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Biden versione supereroe
Gli Stati Uniti, primi sponsor dello Stato ebraico, hanno deciso di fare un passo concreto: nuove misure restrittive che saranno adottate nei prossimi giorni contro Teheran. Colpiranno in particolare "il programma missilistico e di droni, le entità che sostengono il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica e il ministero della Difesa iraniano", ha annunciato il consigliere per la Sicurezza nazionale Jack Sullivan.
L'Ue, allo stesso modo, si è detta "pronta ad adottare ulteriori misure restrittive nei confronti dell'Iran, in particolare in relazione ai veicoli aerei senza pilota e ai missili". L'indicazione è comparsa nella bozza del comunato del vertice del 27 che si è riunito per affrontare anche la crisi nella regione. "È un dovere" ampliare la portata delle sanzioni contro l'Iran, ha sottolineato il presidente francese Emmanuel Macron dalla capitale del Belgio.
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Uno dei missili israeliani caduti su Israele
Sul fronte del G7, la questione sanzioni viene discussa dai capi delle diplomazie a Capri. David Cameron ha chiesto misure coordinate tra i sette grandi, mentre la tedesca Annalena Baerbock ha proposto di estendere il giro di vite su Teheran anche ai suoi droni. L'alto rappresentante Ue Josep Borrell si è detto d'accordo, parlando anche di un'ipotesi missili. I ministri alleati, secondo quanto emerge da fonti a conoscenza del dossier, ragionano su "sanzioni individuali su persone coinvolte nella catena di rifornimento di droni e missili, che è la stessa catena di comando che li fornisce alla Russia". Si tratta cioè di situazioni di conflitto, inclusa quella del Mar Rosso, in cui l'Iran fornisce il proprio supporto nel campo avversario a Israele ed ai suoi partner.