Italia

Strage di Samarate, la difesa ricorre in Cassazione

I legali dell'uomo condannato all'ergastolo per aver ucciso a martellate la moglie e la figlia 16enne insistono sul vizio mentale al momento dei fatti

L’aula della corte d’appello di Milano
(Ministero della Giustizia italiano)
16 aprile 2024
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Avrà un seguito nel terzo grado di giudizio la vicenda penale della strage di Samarate, in provincia di Varese, della notte tra il 3 e 4 maggio 2022, quando un 58enne uccise a martellate nel sonno la moglie e la figlia sedicenne ferendo in modo gravissimo il figlio 21enne, che porta ancora i segni dell'aggressione.

L'uomo, a cui il tribunale d'appello ha confermato la condanna all'ergastolo lo scorso febbraio, ha depositato il ricorso in corte di Cassazione. L'opposizione verte sempre sul non riconoscimento dell'incapacità di intendere e di volere al momento del fatto da parte dell'omicida reo confesso. Un vizio mentale già escluso dalla perizia super partes discussa in primo grado. "Continua a firmare ricorsi, a noi sembra capacissimo di intendere e di volere – commenta brevemente Stefano Bettinelli, avvocato di parte civile per la famiglia della moglie – I miei assistiti non commentano, ma non capiscono. Intendiamo, sta esercitando un suo diritto e nessuno vuole negarglielo, ma per i miei assistiti, in particolare per il figlio, è un continuo calvario".

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