Africa Occidentale

A rischio il divieto di mutilazioni genitali femminili in Gambia

Attivisti ed enti umanitari avvertono: la proposta di revocare la legge, introdotta nel 2015, annullerà i diritti delle donne in tutta la regione

L’ora più brutta per i diritti delle donne
(Keystone)
23 marzo 2024
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A rischio in Gambia la legge che vieta le mutilazioni genitali femminili. Introdotto nel 2015 il divieto delle mutilazioni ha rappresentato un passo significativo negli sforzi del paese per salvaguardare i diritti e il benessere della popolazione femminile ed è stato visto come un modello di legislazione progressista in materia. Nel Paese dell'Africa Occidentale, al confine con il Senegal, è stata avanzata ora una proposta di abrogazione di questa legge che desta "profonda preoccupazione" secondo l'Unicef e l'Agenzia delle Nazioni Unite per la salute sessuale e riproduttiva (Unfpa).

"La proposta di abrogare il divieto della circoncisione femminile costituisce una grave violazione dei diritti umani e una battuta d'arresto nella lotta globale contro la violenza di genere", hanno dichiarato la rappresentante dell'Unicef in Gambia, Nafisa Binte Shafique, e la rappresentante dell'Unfpa in Gambia, Ndeye Rose Sarr.

"Questa decisione non solo ignora l'immensa sofferenza vissuta dalle sopravvissute alle mutilazioni genitali ma mina anche i progressi compiuti nella sensibilizzazione, nel cambiamento degli atteggiamenti e nella mobilitazione delle comunità affinché abbandonino questa pratica dannosa", hanno aggiunto. Reintrodurre la pratica delle mutilazioni "costituirebbe un pericoloso precedente e renderebbe il Gambia il primo Paese al mondo a ritirarsi da tali impegni".

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