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Piantedosi: ‘A Pisa gli agenti hanno caricato per proteggersi'

Il ministro degli Interni: ‘Niente processi sommari’. L'opposizione: ‘Si scusi’. Al momento non ci sono indagati né tra i poliziotti né tra i manifestanti

Il ministro dell’Interno italiano Matteo Piantedosi
(Keystone)
29 febbraio 2024
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Quando i manganelli colpiscono minorenni "è sempre una sconfitta". Le immagini degli scontri ai cortei di venerdì scorso "hanno turbato anche me" ed è "necessario svolgere ogni verifica con puntualità, obiettività e trasparenza". Vanno tuttavia respinti i "processi sommari alle forze di polizia", che garantiscono "a tutti, in modo imparziale, l'esercizio del diritto di riunione e di manifestazione del pensiero" e non vanno coinvolte "nelle polemiche politiche".

La ricostruzione

Da una prima ricostruzione dei fatti, poi, la carica a Pisa è stata lanciata "per garantire l'incolumità" degli agenti impegnati nell'ordine pubblico e dopo che i promotori delle manifestazioni si erano sottratti a qualsiasi tentativo di mediazione con la questura. Il ministro dell'Interno italiano Matteo Piantedosi, chiamato a riferire in Parlamento, difende il personale in divisa e mette in guardia dalla "crescente aggressività" nei suoi confronti.

Attacca l'opposizione: "chieda scusa per gli errori fatti". L'informativa è stata ‘calda’, con applausi della maggioranza (ben 14 alla Camera) e proteste e brusii dai banchi della minoranza. Il titolare del Viminale ha riferito sui fatti in base alle relazioni pervenutegli dal Dipartimento della Pubblica sicurezza, che sta svolgendo i suoi accertamenti mentre anche la procura di Pisa ha aperto un'indagine al momento contro ignoti.


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Gli scontri di Pisa

Le parole del ministro

La questura, ha spiegato il ministro, non aveva ricevuto, "in totale violazione della legge", alcun preavviso dagli organizzatori della manifestazione che, poi contattati, non hanno dato informazioni su percorso e modalità. È stato comunque chiuso l'accesso a Piazza dei Cavalieri, considerata off limits. Proprio verso uno degli ingressi alla piazza, presidiato dal reparto Mobile e interdetto da una camionetta, si è diretto il corteo. I manifestanti hanno pressato "con spinte, calci, insulti, sputi e tentativi di sottrarre gli scudi"; una decina ha superato la barriera ed è stata bloccata. È arrivato quindi un contingente di rinforzo per gli agenti. "Per garantire l'incolumità degli operatori, compressi contro l'automezzo collocato alle loro spalle -ha detto Piantedosi - è stata effettuata una carica di alleggerimento, consentendo di allentare così la pressione".

I numeri

Le indagini svolte nell'immediato hanno portato alla denuncia di 4 persone: "maggiorenni, tutti con precedenti per reati attinenti all'ordine pubblico". Sulla dinamica di quanto accaduto sia a Pisa che a Firenze, ha assicurato il titolare del Viminale, comunque "sono in corso verifiche da parte del Dipartimento che verranno svolte con rigore e trasparenza". Ha quindi informato che quest'anno, sono state 2’538 le manifestazioni con 150’388 operatori impegnati, e solo nell'1,5% dei casi si sono registrate criticità di ordine pubblico.

La stragrande maggioranza, dunque, "si è svolta in piena sicurezza e con la massima libertà di espressione del pensiero, cosa che certifica non solo l'impegno delle Forze di Polizia, ma anche la loro efficienza e professionalità". Il ministro ha poi lanciato un allarme sul "crescente fermento tra le componenti studentesche degli antagonisti" dopo il 7 ottobre. C‘è "un clima di crescente aggressività nei confronti delle Forze dell'ordine, sia allo scopo di essere attrattiva che di provocare reazioni da parte di chi gestisce l'ordine pubblico, al fine di aumentare il livello di contrapposizione fra la ’piazza‘ e le Istituzioni".

L’opposizione protesta

L'informativa non è piaciuta agli esponenti dell'opposizione che hanno attaccato. "E’ inaccettabile - ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein - che manchi da Piantedosi una parola di solidarietà per gli studenti feriti. E manca una parola della presidente Meloni verso quei minori". Per il leader M5s Giuseppe Conte, "lo Stato di diritto significa che ci sono dei principi costituzionali da rispettare, come la libertà di manifestazione e del pensiero". Il segretario di +Europa, Riccardo Magi, è tornato a chiedere l'uso di codici identificativi e per gli agenti, mentre Marco Grimaldi (Avs) ha parlato di "relazione negazionista da parte del ministro".


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La manifestazione dopo le cariche

Fa ovviamente quadrato la maggioranza. "Mettere in discussione centinaia di migliaia di donne e uomini in divisa è pericoloso per la tenuta della Repubblica", secondo il vicepremier Matteo Salvini. Per l'altro vicepremier, Antonio Tajani, "fare il processo alle forze dell'ordine è un grave errore. La sinistra ha provato a farlo, ma non si può pensare che l'errore di qualcuno può essere imputato a migliaia di uomini e donne in divisa".

Ancora nessun indagato

Il fascicolo d'indagine aperto dopo le cariche della polizia al corteo studentesco pro Palestina a Pisa è "ancora senza indagati" tra i poliziotti che quel giorno erano in servizio in via San Frediano, ma anche tra i manifestanti. La conferma arriva dal procuratore facente funzioni, Giovanni Porpora, che non ha però voluto specificare per quali reati si procede.

È possibile che le eventuali iscrizioni nel registro degli indagati arrivino comunque quando la procura avrà un quadro più completo di quanto avvenuto venerdì scorso. I carabinieri del nucleo investigativo, che hanno ricevuto dalla procura la delega per l'analisi dei filmati della videosorveglianza urbana in modo da cristallizzare il più possibile la dinamica dei fatti, a breve inoltreranno la loro informativa all'autorità giudiziaria, forse integrandola anche con la raccolta di alcune testimonianze. A partire da quelle del personale del liceo che si affaccia sulla strada dove sono avvenute le cariche.