Estero

La destra sfida Sanchez, in Spagna dilaga la protesta

Decine di migliaia in piazza a Madrid, non si arrendono all'amnistia e chiedono le dimissioni del presidente del Governo

12 novembre 2023
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La destra spagnola si batte contro l'amnistia e conquista la piazza. L'alleanza tra Pp e Vox, uscita sconfitta nelle urne e nelle aule parlamentari, recupera forza nella protesta di popolo al grido ‘la Spagna non si arrende’. Centinaia di migliaia di spagnoli, in tutte le città del Paese, hanno lanciato un no forte a chiaro a Pedro Sanchez e alla decisione di concedere l'amnistia a favore degli indipendentisti catalani, in cambio dei voti per tornare al governo. "Oggi è una giornata storica. E‘ la prima volta - attacca il leader del Pp Alberto Nunez Feijòo - che convochiamo tutti gli spagnoli in tutto il Paese contro Sanchez, colpevole di aver comprato i voti necessari per andare al governo in cambio dell'impunità ai suoi alleati. Non ci fermeremo sino a quando non ci saranno nuove elezioni". In ognuno dei 52 capoluoghi iberici, il partito popolare, al quale s’è accodato nelle ultime ore anche Vox, ha organizzato imponenti manifestazioni con parole d'ordine molto nette: ‘Salviamo l'unità del Paese’, ‘La Spagna non è in vendita’, ‘Difendiamo lo stato di diritto e l'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge’.

La piazza principale, quella Puerta del Sol a Madrid, è stata per ore gremita di bandiere nazionali, come quelle dell'Unione europea. Lo stesso a Valencia, Siviglia, Granada e Barcellona. Una mobilitazione ampia, di massa, che non impedirà al leader del Psoe di raggiungere la Moncloa ma che ha dimostrato chiaramente che una grandissima parte della società spagnola boccia la soluzione avanzata dai socialisti per risolvere la questione catalana. Malgrado il forte clima di contrapposizione politica - si pensi ai gravi scontri dei giorni scorsi - non è stato comunque registrato alcun incidente. Un dettaglio importante che rafforza ancora di più il valore politico della giornata. Gli organizzatori parlano di due milioni di partecipanti, secondo il governo sono stati 400mila in tutto il Paese. Tuttavia, al di là dei numeri, è stata una scommessa vinta per la destra in generale, e in particolare per il leader del Pp Feijòo, sempre più in sella nel ruolo di capo dell'opposizione. L'ex candidato premier ha regolato i conti anche sul fonte interno, silenziando la sua competitor, la carismatica presidente della Comunità di Madrid, Isabel Ayuso, ma soprattutto il suo alleato, spesso riottoso, Santiago Abascal, costretto oggi ad un ruolo di secondo piano. E dire che il leader di Vox aveva pensato di recuperare visibilità organizzando una seconda tappa della mobilitazione, assediando tutte le sedi del Psoe.

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