Italia

Distratto oltre mezzo milione di euro di denaro pubblico

Un'inchiesta sull'attività di una società partecipata da due Comuni comaschi ha portato alla denuncia di tre persone

Tanti tanti tanti
(Ti-Press)
24 luglio 2023
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Ingenti risorse finanziarie pubbliche. Così le hanno definite i militari della Compagnia della Guardia di finanza di Olgiate Comasco, impegnati fin dal 2021 in un'inchiesta sull'attività di una società partecipata da due Comuni comaschi che ha consentito “di accertare e quantificare uno spreco di risorse finanziarie ai danni della collettività”, come annotato dagli inquirenti.

La società pubblica, che si occupa principalmente di elargire servizi alla persona, asili nido, mense scolastiche e biblioteca, riceve le risorse necessarie dagli stessi enti locali, dalla Regione Lombardia e dai contributi pagati dai cittadini che intendono usufruire dei servizi offerti.

L’attività d’indagine, eseguita dalle Fiamme gialle olgiatesi, mediante l’esecuzione di scrupolosi accertamenti contabili, bancari e numerose attività di riscontro, ha scoperto come la società fosse stata di fatto gestita da un soggetto non ricoprente alcun titolo formale o carica amministrativa all’interno dell’azienda, in sostituzione degli amministratori pro tempore. Tale situazione, oltre a rappresentare una macroscopica anomalia nella gestione dei servizi pubblici, ha fatto sì che questa persona fosse in grado di dirigere il personale, orientare le scelte aziendali in ordine agli aspetti amministrativo-contabili e di gestire le liquidità finanziarie bancarie e di cassa.

È proprio l’ampia disponibilità di denaro pubblico garantitagli, che ha permesso a quest’ultimo, negli anni, di sottrarre oltre 550'000 euro dalle casse della società, talvolta tramite bonifici diretti sul proprio conto corrente, poi giustificati contabilmente da voci di costo fittizie, o addirittura mediante dirette sottrazioni di denaro contante detenuto nella cassa, prelevato con la finalità di essere depositato in banca, ma in realtà speso per far fronte ad interessi di carattere personale.

Per tale ragione sono stati deferiti anche alla Procura contabile presso la Corte dei conti per Lombardia tre persone ritenute responsabili del danno economico patito dalla società a partecipazione pubblica. La Magistratura contabile, nei giorni scorsi, oltre a provvedere all’applicazione di un tempestivo provvedimento di sequestro conservativo sui beni posseduti dal direttore di fatto, per un valore complessivo pari all’ammanco di denaro pubblico quantificato, ha accertato le singole responsabilità amministrative, condannando i responsabili (sia in via principale a titolo di dolo, sia in via sussidiaria a titolo di colpa grave per omesso controllo) a rifondere integralmente le casse erariali, in funzione del danno arrecato.

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