La condanna di Washington: ‘Una sfacciata violazione’. La situazione nel Pacifico è tutt'altro che tranquilla
La Corea del Nord aveva annunciato ritorsioni, minacciando di abbattere aerei spia statunitensi che avevano violato il suo spazio aereo. E così è stato. Alle 10 del mattino, ora locale, lo Stato Maggiore di Seul ha denunciato il lancio da parte di Pyongyang di un "missile balistico a lungo raggio nel Mare Orientale", riferendosi allo specchio d'acqua noto anche come Mare del Giappone. Il missile ha percorso circa mille chilometri ed è caduto a ovest dell'isola giapponese di Hokkaido, proseguendo con una traiettoria ascendente, un metodo che il regime nordcoreano ha precedentemente affermato di utilizzare in alcuni test sulle armi per evitare di sorvolare i paesi vicini.
Oltre a Seul anche gli Stati Uniti hanno "condannato con forza" il lancio" definendolo "una sfacciata violazione di molteplici risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite", che "aumenta inutilmente le tensioni e rischia di destabilizzare la situazione della sicurezza nella regione". La Casa Bianca ha inoltre accusato la Corea del Nord "di continuare a dare la priorità alle sue armi illegali di distruzione di massa e ai programmi di missili balistici rispetto al benessere del suo popolo". Gli Stati Uniti hanno poi ribadito che la "porta della diplomazia non è chiusa" ma che Pyongyang "deve cessare immediatamente le sue azioni destabilizzanti".
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Kim Jong-un durante l’annuncio
Al coro di condanne si sono aggiunti anche il Giappone, l'Australia e la Nuova Zelanda. Secondo alcuni esperti la durata del volo del missile è stata di una settantina di minuti ed è simile ad alcuni dei precedenti lanci di missili balistici intercontinentali della Corea del Nord. Ad aprile, Pyongyang aveva scioccato il mondo sparando in aria uno dei suoi più potenti missili, l'Hwasong-18, mentre a febbraio era toccato all'Hwasong-15, che aveva percorso una distanza simile di 989 chilometri.
"Dati gli elementi che abbiamo in questa fase, è certo al 90% che si tratta del lancio di un missile balistico intercontinentale", ha affermato alla France Presse Choi Gi-il, professore di studi militari presso la Sangji University. La Corea del Sud e gli Stati Uniti dovrebbero iniziare le loro principali esercitazioni militari congiunte annuali, chiamate Ulchi Freedom Shield, ad agosto.
La Corea del Nord interpreta questo tipo di esercitazioni come delle prove per un'invasione del suo territorio. Lunedì scorso un portavoce del ministero della Difesa in un dispaccio rilanciato dall'agenzia ufficiale Kcna aveva anche condannato i programmi di Washington di schierare un sottomarino missilistico nucleare vicino alla penisola coreana.