Dai servizi segreti russi nuove carte sulla fine di Hitler: gli ultimi giorni raccontati da Otto Günsche, suo aiutante personale
L'Fsb, i servizi segreti russi, ha pubblicato nuovi documenti d'archivio riguardanti le circostanze del suicidio di Adolf Hitler, e la distruzione del suo corpo da parte dei suoi subordinati alla fine di aprile del 1945.
Lo riporta Ria Novosti, precisando, tra l'altro, che il suo aiutante personale ha raccontato che in quegli ultimi giorni del Führer "il suo equilibrio mentale sembrava definitivamente rotto".
Tutti i complici di Hitler, arrestati nel maggio 1945 dal controspionaggio militare sovietico Smersh, furono portati a Mosca, nelle prigioni dell'allora Unione Sovietica. Tra loro c'era l'aiutante personale di Hitler, Otto Günsche, rinchiuso nella stessa cella dell'ex comandante del reggimento mortai, il colonnello Artur Schwartz, catturato nel gennaio 1943. E Günsche ha raccontato al suo compagno di cella gli eventi che hanno avuto luogo nel bunker negli ultimi giorni del Terzo Reich, racconti di cui Schwartz prese nota in documenti ora rivelati.
"Fino alle 13 Hitler dormiva, poi faceva colazione e faceva telefonate, teneva incontri sulla situazione al fronte. Alle 21-22 cenava, poi riposava fino a mezzanotte, mentre alle 2 di notte riprendevano le discussioni sulla situazione al fronte, che duravano fino alle quattro del mattino. Poi Hitler beveva il tè e lavorava fino alle sette", riferisce Schwartz.
Secondo le memorie di Günsche, registrate da Schwartz, "negli ultimi tempi Hitler si comportava in modo tale da far pensare che il suo equilibrio mentale fosse completamente rotto, e inoltre la notizia che non era possibile sfondare l'assedio intorno a Berlino ebbe una grande influenza su di lui. Il 28 aprile 1945 Hitler apprese che Himmler aveva offerto la resa alle forze alleate occidentali. Il Führer lo considerò un tradimento e ordinò il suo arresto".
"Hitler ha detto che in nessun caso voleva essere catturato, né vivo né morto, quindi intendeva suicidarsi, ma solo poche delle persone a lui vicine ne erano al corrente", scrive Schwartz. E secondo il racconto di Günsche, Hitler aveva sposato Eva Braun all'ultimo momento proprio con l'idea di suicidarsi con lei.
Prima che i cadaveri fossero portati via e bruciati, Günsche ha visto il volto della moglie di Hitler; non il volto del Führer, coperto da un velo, ma le sue gambe che pendevano dalla barella, con gli stivali, i calzini e i pantaloni che lui ben conosceva.