Le stava trasportando una donna di 33 anni nel baule di un’auto. È indagata per importazione illecita di beni culturali
Ventidue opere d’arte contemporanea provenienti da Kiev sono state sequestrate in Valle d’Aosta a seguito di un controllo avvenuto al traforo del Gran San Bernardo. Le stava trasportando una donna di 33 anni nel baule di un’auto. Nata in Russia, ha passaporto ucraino e vive in Svizzera: ai doganieri ha detto di lavorare nel mondo dell’arte e che le stava facendo arrivare in Italia – a Milano avrebbe un amico – per "salvarle dalla guerra".
La Procura di Aosta l’ha indagata per importazione illecita di beni culturali. Gli inquirenti vogliono accertare da un lato la provenienza di queste opere d’arte e dall’altro verificare se, anche in base alla normativa ucraina, possano essere definite dei beni culturali. Si tratta di quadri, sculture e collage, che nella maggior parte dei casi hanno stime non superiori ai 500 euro per pezzo. Da accertare invece il valore di un’opera – una scultura denominata Walking cloud – di cui esistono varie versioni.
Al personale Adm del traforo del Gran San Bernardo la donna, fermata il primo marzo scorso all’ingresso in Italia dalla Svizzera, aveva detto di non avere nulla da dichiarare. Una volta aperto il baule le opere sono state scoperte ed è scattato il sequestro. Dopo l’esame svolto dai carabinieri nel Nucleo per la tutela del patrimonio culturale di Torino, l’episodio ha avuto un risvolto penale. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Aosta ha convalidato il decreto di sequestro emesso dal pubblico ministero a cui sono affidate le indagini.