Mondo

‘Ogni due minuti muore una donna in gravidanza o di parto’

Nel 2020 nel mondo 287mila donne sono morte durante la gravidanza, al momento del parto o nelle settimane immediatamente successive

23 febbraio 2023
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Nel 2020 nel mondo 287mila donne sono morte durante la gravidanza, al momento del parto o nelle settimane immediatamente successive: equivalenti a un decesso ogni due minuti. È il dato che emerge dal rapporto Trends in maternal mortality redatto da diverse agenzie dell’Onu, coordinate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Dati che seguono una diversa geografia concentrandosi nell’Africa Sub-sahariana mentre un calo marcato si è registrato in Europa.

"Queste nuove statistiche rivelano l’urgente necessità di garantire a ogni donna e ragazza l’accesso a servizi sanitari fondamentali prima, durante e dopo il parto e che possano esercitare pienamente i propri diritti riproduttivi", ha detto il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus.

Il rapporto ha rilevato nel 2020 un tasso di 223 decessi ogni 100mila nati vivi o, per dirla altrimenti, il decesso di una mamma per ogni 448 bambini nati. La gran parte delle morti sono concentrate nelle aree più povere del pianeta con il 70% dei decessi totali che si verificano nell’Africa Sub-sahariana. Emorragie, infezioni, complicanze legate ad aborti eseguiti in condizioni non sicure sono le principali cause di morte materna. La gran parte di questi problemi sono prevenibili e curabili con l’accesso a un’assistenza sanitaria di qualità.

Nel complesso la mortalità materna si è ridotta del 34,3% tra il 2000 e il 2020, passando da 446mila decessi annui a 287mila. Nell’ultimo ventennio il calo è stato osservato in tutto il mondo ed è stato particolarmente marcato nell’Europa dell’Est (-70,5%), nell’Asia centro-meridionale (-67,5%), nel Nord-Africa (-57,1%), nell’Africa Orientale (-53,9%). Uniche eccezioni, i Caraibi, con un aumento della mortalità del 3% e, soprattutto, il Nord America, dove la mortalità è cresciuta del 73,3%.

Se questo è il trend generale, l’Oms nota però che gran parte dei progressi si sono verificati prima del quinquennio 2016-2020, quando si è entrati in una fase di stallo su scala globale e in alcune aree del pianeta si è assistito addirittura a un arretramento.

"È plausibile che la pandemia da Covid-19 abbia contribuito alla stagnazione dei progressi osservati tra il 2016 e il 2020", si legge nel rapporto. Il Covid, infatti, potrebbe essere stato direttamente responsabile della morte di un numero cospicuo di donne in gravidanza o avere impedito un’assistenza ottimale a causa del sovraccarico dei servizi sanitari.

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