Estero

In cerca di risposte dopo la tragedia di Seul

Almeno 154 morti e centinaia di dispersi per la calca di Halloween nella capitale coreana. Scoppia la polemica sulla sicurezza

Lutto nazionale fino al 5 novembre
(Keystone)
30 ottobre 2022
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La Corea del Sud è sotto shock mentre cittadini, media e istituzioni si chiedono come una serata di divertimento per Halloween – la prima dopo oltre due anni di restrizioni per la pandemia di Covid – sia potuta diventare una delle peggiori tragedie nazionali nel cuore della capitale Seul. E mentre a Itaewon, il distretto della movida, continuano le indagini sulla calca mortale, salgono le polemiche sulle misure di sicurezza in uno dei luoghi più iconici di Seul, diventato un campo di battaglia in pochi minuti.

Il bilancio delle vittime continua a salire (almeno 154, tra cui 98 donne, quasi tutte adolescenti o poco più che ventenni), mentre i feriti sono 132, secondo i dati del Quartier generale per le contromisure ai disastri e per la sicurezza. Sono 26, invece, i decessi di stranieri provenienti da 14 Paesi: cinque dall’Iran, 4 da Cina e Russia, due dal Giappone e dagli Usa, altri da Australia, Austria, Francia, Kazakistan, Norvegia, Sri Lanka, Thailandia, Uzbekistan e Vietnam.

Stamane il Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae) ha fatto sapere di non disporre di informazioni su possibili vittime svizzere. Il Dfae è in stretto contatto con le autorità locali.

100mila persone, 200 agenti

Una folla di 100’000 persone si è riversata a Itaewon sabato sera con appena 200 agenti (tra i temi più dibattuti sui social) assegnati a pattugliare l’area. "Una tragedia e un disastro che non avrebbero dovuto verificarsi", ha affermato in tarda mattinata il presidente Yoon Suk-yeol in un discorso alla nazione dopo aver ispezionato i luoghi cordonati dalla polizia. Yoon ha giurato di voler "indagare a fondo" sull’incidente e promesso che adotterà tutte le misure necessarie per evitare tragedie simili, annunciando un periodo di lutto nazionale fino al 5 novembre con bandiere a mezz’asta in tutti gli edifici governativi.

Ma chi ha avuto occasione di visitare Itaewon non è troppo stupito da quel che è capitato: il quartiere, escluse le vie principali, è un dedalo di viuzze con forti pendenze, stipate di locali che scoppiano di gente soprattutto in estate e nelle ricorrenze speciali, con seri problemi alla circolazione pedonale. La festa di Halloween è diventata sempre più popolare a Seul negli ultimi dieci anni, complice l’ambientazione di ‘Itaewon Class’ su Netflix, un omaggio alla sua vivace vita notturna internazionale: tanti giovani sudcoreani si riversano nel quartiere per la libertà, l’apertura e l’incontro di culture che si ritrovano lì come in nessun altro posto a Seul.

Le persone ‘cadevano l’una sull’altra’

Il disastro è iniziato poco dopo le 22, con le prime richieste di aiuto ricevute alle 22.15: un gran numero di persone è entrato contemporaneamente in una strada stretta, un collo di bottiglia, vicino all’uscita della stazione della metro di Itaewon, larga circa quattro metri. La maggior parte dei morti è stata ritrovata vicino all’Hotel Hamilton, in strette strade pedonali nell’area principale di ristoranti e bar di Itaewon.

La youtuber Seon Yeo-jung, finita nella ressa, ha caricato un post di testimonianza su Instagram, raccontando che alcuni hanno incoraggiato le persone ad andare avanti, spingendole in trappola. L’asfissia traumatica è stata probabilmente la causa della morte nella maggior parte dei casi. La stradina era in pendenza e le persone "cadevano l’una sull’altra sul ripido marciapiede come pezzi di un domino", hanno raccontato i media di Seul.

Il governo metropolitano ha ricevuto migliaia di segnalazioni di persone scomparse (erano schizzate a quota 4’024 nel tardo pomeriggio), mentre sui social sono scattate restrizioni contro la disinformazione e le foto scioccanti postate.

Ampio il cordoglio dei leader internazionali: dal presidente Usa Biden a quelli cinese Xi e francese Macron, dal premier nipponico Kishida a quelli britannico Sunak e italiano Giorgia Meloni. "Preghiamo il Signore risorto anche per quanti, soprattutto giovani, sono morti questa notte a Seul, per le tragiche conseguenze di un’improvvisa calca della folla", ha detto papa Francesco all’Angelus, in un grido di dolore contro una strage che si poteva evitare.

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