Il presidente serbo voleva visitare il centro memoriale di Jasenovac, ma il viaggio non sarebbe stato annunciato alle autorità croate
La Croazia avrebbe vietato l’ingresso sul proprio territorio al presidente della Serbia, Aleksandar Vučić, che, stando alla stampa, aveva l’intenzione oggi di visitare il centro memoriale di Jasenovac, dove nella Seconda guerra mondiale gli ustascia croati, alleati di Hitler e Mussolini, installarono un campo di sterminio in cui perirono almeno 85mila serbi, ebrei e rom.
Secondo il giornale Jutarnji list di Zagabria, la visita non sarebbe stata annunciata alle autorità croate, né all’ambasciata di Zagabria a Belgrado, e Vučić voleva entrare in Croazia in veste privata. Il giornale scrive che il presidente serbo avrebbe contattato solamente il leader dei serbi di Croazia, Milorad Pupovac, il cui partito fa parte della coalizione al potere a Zagabria, guidata dal premier conservatore Andrej Plenković. A Pupovac avrebbe detto di avere l’intenzione, scrive il giornale, "di visitare in veste privata la Croazia, e se crede, di informare di questo il Governo croato".
Il Governo croato, stando a fonti anonime del giornale, sarebbe rimasto "costernato dal modo in cui il presidente Vučić ha pianificato di visitare la Croazia". "La sua intenzione era provocare la parte croata, creare caos, per poi in Serbia far finta di essere lui la vittima", continua questa fonte.
"Non è stato rispettato nessun protocollo, nessuna procedura diplomatica", riferisce la fonte del governo croato, aggiungendo che Vučić "voleva con le telecamere delle sue televisioni attraversare il nostro confine e fare in Croazia quello che gli pare, ma il primo ministro Plenković e il Governo hanno detto un chiaro ‘no’".