Estero

Congo, Patrice Lumumba seppellito dopo sessant’anni

Nel giorno dell’anniversario dell’indipendenza dello Stato africano, il feretro del leader separatista assassinato nel 1961 è stato deposto a Kinshsa

Verso il memoriale costruito in onore di Lumumba
(Keystone)
30 giugno 2022
|

"D’ora in poi, riposa in pace...". La bara di Patrice Lumumba, con all’interno un dente, è stata sepolta a Kinshasa, nel giorno dell’anniversario dell’indipendenza della Repubblica Democratica del Congo (Rdc), a più di 61 anni dal suo assassinio e al termine di un pellegrinaggio di nove giorni che ha ripercorso i momenti salienti della sua vita.

Durante una cerimonia solenne con tutti gli onori, il presidente della Rdc Félix Tshisekedi si è rivolto direttamente a Patrice Lumumba, davanti alla bara. "La ringrazio, signor primo ministro" del Congo indipendente, "nostro eroe nazionale", ha detto, dopo aver ricordato la "lotta spietata di Lumumba contro il colonialismo" e la lotta "per la libertà e l’indipendenza". "Che la terra dei nostri antenati sia per voi dolce e leggera".

Poco dopo la bara è stata portata in un mausoleo di cemento e vetro, sormontato da un’imponente statua di Lumumba, eretto sul viale che porta il suo nome e che conduce all’aeroporto internazionale di Kinshasa. L’apertura al pubblico del mausoleo è prevista per la fine di agosto.

La reliquia restituita dal Belgio

Il dente, oramai una reliquia, è stato restituito dal Belgio il 20 giugno. Venne prelevato dai pochi resti del cadavere dal poliziotto belga Gerard Soete, che anni dopo raccontò di aver agito su ordine del commissario Frans Verscheure. Soete riportò il dente con sé in Belgio, dove è stato conservato fino a oggi.

Nel 2011 François Lumumba, il primogenito del leader assassinato, ha puntato il dito contro una dozzina di funzionari e diplomatici belgi dando il via a un procedimento giudiziario ancora in corso a Bruxelles per "crimini di guerra".

Secondo gli storici, fu il suo discorso contro il razzismo dei coloni belgi a rendere Patrice Lumumba una leggenda, il 30 giugno 1960, giorno in cui l’ex Congo belga dichiarò la propria indipendenza. Un discorso che ha segnato anche il destino di questo nazionalista, considerato comunista dai suoi detrattori.

Dopo soli 75 giorni, fu rovesciato e, pochi mesi dopo, assassinato con due compagni, era il 17 gennaio 1961 a Shilatembo, nell’Haut-Katanga (sud-est), da separatisti katanghesi e mercenari belgi.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE