coronavirus

Macron boccia i tamponi per chi si muove in Europa

Parigi e Berlino d‘accordo. La Germania potrebbe prevedere i tamponi solo per chi arriva dal Regno Unito. Intanto aumentano le restrizioni in molti Paesi

Emmanuel Macron e Olaf Scholz avanti insieme (Keystone)
17 dicembre 2021
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“Non prevediamo di introdurre test Covid all’interno dell’Ue, perché noi siamo attaccati al buon funzionamento dello spazio comune“. Al termine del confronto tra i leader al Consiglio europeo, Emmanuel Macron blinda l’asse franco-tedesco contro l’obbligo di tamponi per gli arrivi dai Paesi Ue, che segnerà le festività natalizie in Italia, oltre che in Grecia, Portogallo e Irlanda. "La libertà di movimento in Europa è importante”, gli ha fatto eco poco dopo il neocancelliere tedesco Olaf Scholz. E sulle nuove restrizioni, ha chiosato, "stiamo seguendo le orme della Francia”.

Una decisa presa di distanza dalla scelta dell’Italia, fortemente difesa davanti agli altri Paesi membri dal premier Mario Draghi, che ha ribadito la necessità di mantenere la “cautela“. Gli eventuali test anti-Covid potrebbero essere imposti solo "verso Paesi terzi”, ha spiegato ancora il presidente francese. A partire dal Regno Unito, dove la variante Omicron è sempre più diffusa - e in Scozia ormai dominante, secondo la premier Nicola Sturgeon - e oggi si è registrato un nuovo record di oltre 93 mila contagi, mentre l’Irlanda annuncia un coprifuoco alle 20 per bar e ristoranti. Una stretta di Berlino sugli arrivi da oltremanica potrebbe arrivare nelle prossime ore, su pressione dei Laender più colpiti come la Baviera, e non si esclude anche un obbligo di quarantena. Per il nuovo ministro della Salute, Karl Lauterbach, una quinta ondata con il nuovo ceppo è inevitabile e sarà "massiccia”.

Nuove limitazioni

Limitazioni ai viaggi sono attese anche dalla Danimarca, che ha annunciato la chiusura di cinema, teatri e sale da concerto. A Bruxelles, l’irritazione di fronte a un’Europa in ordine sparso sulle restrizioni interne rimane. A quanto si è appreso, i vertici Ue auspicano nel giro di poche settimane un ritorno alla “normalità", magari già dopo le feste. La scadenza dell’obbligo di tamponi imposto dalla Grecia, il 10 gennaio, potrebbe essere un orizzonte. Mentre quella prevista dall’Italia, alla fine del mese prossimo, alle istituzioni europee appare al di là dell’esigenza di scelte “proporzionate” all’attuale livello dell’emergenza. Del resto, la parola chiave a Bruxelles è quella di "salvare il green pass europeo”: per questo, entro Natale la Commissione intende approvare una direttiva per rendere il documento vincolante, con una validità di 9 mesi dall’ultima vaccinazione. E intanto, Atene ha ammorbidito il contenuto delle sue restrizioni ai viaggi, in vigore da domenica, annunciando che saranno ammessi anche i test rapidi e non solo quelli molecolari, come previsto inizialmente.

Intanto, in tutta Europa crescono ancora le restrizioni in vista del Natale. In Austria il via libera ai cenoni riguarda solo gli immunizzati, che potranno però riunirsi in gruppi di massimo 10 persone - per gli eventi con più commensali è previsto invece l’obbligo di tampone -, mentre i no vax resteranno in lockdown, anche se dal 24 al 26 dicembre e la notte di Capodanno potranno lasciare le proprie case per “visitare una persona cara”.

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