Estero

Manhattan studia un Mose contro gli uragani

A New York l’ipotesi di un gruppo di ricercatori, ingegneri e politici per una maxi barriera come a Venezia

Sistema di dighe mobili finalizzato alla difesa della città (Keystone)
5 novembre 2021
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Nel nono anniversario dell‘uragano Sandy, la terribile tempesta atlantica che si abbatté sulla costa est degli Stati Uniti i primi di novembre del 2012 causando devastazione e vittime (44 solo a New York), un gruppo di ricercatori, ingegneri e politici, ha proposto la costruzione di una mega barriera a protezione della Grande Mela. Si tratterebbe, riporta Bloomberg, di un sistema di ’cancelli’, enormi porte d’acciaio disposte intorno alla città che possano essere chiuse in caso di disastro incombente. Una struttura simile al Mose di Venezia o al Maeslant nei Paesi Bassi, una barriera lunga quasi quanto la Torre Eiffel oppure alla Thames Barrier di Londra, lunga quanto un palazzo di cinque piani. L’idea è quella d’innalzare le barriere in quattro punti di New York: East River, Jones Inlet, East Rockway e il porto di New York. I cancelli resterebbero aperti per la maggior parte del tempo ma saranno chiuse alla prima allerta meteo.

Il costo di un progetto del genere, secondo le stime del gruppo di lavoro, si aggirerebbe attorno ai 30-40 miliardi di dollari. Un costo notevole, oltre al fatto che avrebbe tempi lunghissimi. Stando alle previsioni dell’Army Corps, gli ingegneri dell’esercito Usa che di solito pianifica, finanzia e supervisiona i progetti.

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