Dopo il caso della Regione Lazio si moltiplicano episodi simili anche in altri Paesi europei
Uno scenario da incubo, ma sempre più reale. Gli attacchi hacker si moltiplicano in Europa e, forti di un mondo traslato nel digitale a seguito della pandemia, ne indeboliscono fondamenta, sicurezza e sovranità.
Dopo l'offensiva al sistema sanitario del Lazio, che nei giorni scorsi ha messo ko la piattaforma di prenotazione dei vaccini, l'ultimo allarme in ordine temporale arriva dall'Olanda. Dove ormai da mesi aziende e istituzioni sono prese d'assedio dai cybercriminali. Tanto da spingere alcuni tra i maggiori esperti nazionali del settore a invocare l'intervento del governo in nome della sicurezza domestica messa ormai "in pericolo" dal dilagare degli attacchi ransomware, vere e proprie estorsioni che rendono inaccessibili i dati dei computer infettati e chiedono il pagamento di un riscatto per ripristinarli. Portati spesso avanti in modo occulto da governi ostili e da criminali che con la pandemia hanno visto gonfiare i propri affari, gli assalti su larga scala agli obiettivi sensibili dell'Europa nel 2020 non hanno conosciuto sosta, registrando un aumento del 75% rispetto all'anno precedente.
Guardando ai numeri raccolti dalla Commissione europea, sono passati per l'esattezza da 432 a 756. L'Agenzia Ue per la sicurezza informatica (Enisa) evidenzia poi che nel 2020 sono stati 304 gli attacchi significativi e dannosi contro "settori critici", più del doppio dei 146 registrati l'anno prima. E, sulla scia della pandemia, le reti criminali hanno cercato di affossare i servizi vitali. A settembre dello scorso anno furono colpiti alcuni ospedali in Germania.
Tra febbraio e marzo 2021 la stessa sorte è toccata a tre ospedali in Francia, mentre a maggio il caso più eclatante ha investito la sanità irlandese, bersaglio di una richiesta di riscatto da 20 milioni di dollari poi non andata a buon fine.
Ma anche le infrastrutture delle telecomunicazioni sono sempre più sotto tiro. E i direttori di tre importanti società olandesi di sicurezza informatica - Eye, Hunt & Hackett e Northwave - hanno spiegato senza giri di parole che gli attacchi ransomware stanno aumentando a un ritmo talmente rapido che le richieste d'aiuto da parte delle aziende sono troppe per essere accolte e gestite dalle loro squadre di tecnici da soli. E nemmeno la piattaforma No More Ransom, che contiene i codici di decrittazione per molti tipi di ransomware, è una risposta sufficiente. Logorata dai continui assalti ai suoi Stati membri, la Commissione Ue ha proposto a giugno la creazione di una unità congiunta per coordinare la risposta in caso di grandi attacchi. Per realizzarla, mettendo d'accordo i Ventisette e il Parlamento Ue, servirà però almeno un anno e mezzo. Un tempo che Olanda e non solo potrebbero non avere.