La mossa di Bratislava è un atto di solidarietà verso la Repubblica Ceca che ha subito ritorsioni dal Cremlino dopo l'espulsione di 18 persone
Il ministro degli esteri ceco, Jakub Kulhanek, ha annunciato di voler procedere all'ulteriore riduzione del corpo diplomatico russo a Praga, per bilanciare le presenze dei rappresentanti nei due Paesi. Finora la Repubblica Ceca ha espulso 18 diplomatici ritenuti collaboratori dei servizi segreti russi. Mosca ha risposto cacciando 20 cechi. "In seguito all'articolo 11 della Convenzione di Vienna limitiamo il numero dei diplomatici russi a Praga, affinché corrisponda all'attuale numero dei diplomatici cechi presenti a Mosca", ha detto Kulhanek
Per solidarietà con la Repubblica ceca, anche la Slovacchia procede all'espulsione di tre dipendenti dell’Ambasciata russa a Bratislava, ha annunciato il premier slovacco Eduard Heger. Per lasciare il Paese il governo slovacco ha concesso ai russi sette giorni. La Slovacchia è il primo Paese che esprime un sostegno concreto alla Repubblica ceca nella crisi diplomatica con la Russia scoppiata dopo che erano venute alla luce le informazioni sul coinvolgimento dei servizi segreti russi nelle esplosioni del deposito di munizioni a Vrbetice nel 2014.